Fin dall’inizio di questo progetto, ho sentito di doverlo chiamare A Beautiful World perché stavo scoprendo nuovi tipi di bellezza in luoghi che non avevo mai guardato prima». Di passaggio a Roma a fine maggio, Mario Testino, uno dei più celebri fotografi contemporanei, ha presentato nelle eleganti sale di Palazzo Bonaparte la sua nuova “creatura”: una mostra, la prima di questo genere in Italia e visitabile fino al 25 agosto, in cui non vediamo modelle come Kate Moss e Naomi Campbell o dive come Madonna davanti alla sua lente fotografica, ma la varietà del mondo.
A Beautiful World – prodotta da Arthemisia, curata da Patrick Kinmonth e ideata dallo stesso Testino – documenta il lavoro di ricerca degli ultimi anni del fotografo 70enne di origini peruviane (ma con avi irlandesi e italiani), che vanta centinaia di scatti pubblicati sulle principali riviste di moda.
Mario Testino ha peregrinato in lungo e il largo per il globo, attraversando una trentina di Paesi diversi e prediligendo quelli meno noti e turistici, per indagare culture diverse che resistono alla globalizzazione. Il risultato di questi sette anni di viaggi avventurosi è una serie di foto di notevole impatto: alcune di queste, ora esposte a Palazzo Bonaparte, le potete vedere anche nella gallery qui sotto.
Osservando nuovi spazi, popolazioni e culture in Africa, Asia e Oceania Testino si muove come un novello antropologo dell’obiettivo: scatta, ritrae, immortala. Ma non dimentica da dove proviene: in ogni fotografia permane nel suo sguardo la lezione dei grandi maestri della pittura del passato, da Goya a Rubens. I suoi risultano così ritratti teatrali, saturi di luci, impregnati di colore: la costruzione formale di ogni fotografia è perfetta. Un tempo Mario Testino ha reso eterno il volto di Lady Diana, oggi ci restituisce la bellezza di popoli sperduti. «Nei miei viaggi», ha detto il fotografo, «mi sono reso conto che quando un Paese perde il legame tra la sua storia e il suo abito tradizionale, qualcosa di veramente prezioso è andato perduto».

Kenya (2023) © Mario Testino
Testino lavora con le culture del cosiddetto South Global non da oggi: già nel 2007 si era impuntato per realizzare celebri servizi di moda in località sperdute dell’Africa, per valorizzare luoghi dimenticati. Qui, e questa mostra ben lo testimonia, compie un ulteriore passo avanti: trasforma in icone di bellezza le persone comuni, fissando i rituali, le tradizioni, i simboli e le credenze di quei popoli che hanno deciso di non conformarsi. L’infilata di sue fotografie di grande formato allestite a Roma è una passerella sulla bellezza delle diversità e un monito alla necessità di tutelarla.
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