“Il più grande taglio di posti di lavoro in Unilever da decenni”. Questa frase di Hermann Soggeberg, capo del Comitato aziendale europeo di Unilever, inviata al personale e visionata dall’agenzia di stampa Reuters rappresenta bene il momento che sta per affrontare una delle più grandi multinazionali del settore del largo consumo.
Entro la fine del prossimo anno il gruppo sarà chiamato a ridurre di circa un terzo tutti i posti di lavoro d’ufficio in Europa. Si parla di 3.000-3.200 posizioni su un totale di 10-11 mila dipendenti europei, che rientrano in un più ampio “programma di produttività” delineato lo scorso marzo e che prevede una riduzione di circa 7.500 posti di lavoro a livello globale. Il gruppo ha avviato un processo di consultazione con i lavoratori interessati per gestire questo delicato momento di transizione.
La decisione, si evidenzia in un articolo del Financial Times, arriva in un momento in cui il nuovo Ceo di Unilever, Hein Schumacher, sta cercando di rilanciare la crescita dell’azienda, che negli ultimi anni ha mostrato performance finanziarie poco brillanti, almeno agli occhi degli azionisti. Tra le strategie adottate da Schumacher c’è stata la decisione di separare la divisione gelati dell’azienda, un settore che rappresenta il 16% del fatturato del gruppo ma che ha mostrato una crescita meno dinamica rispetto ad altre categorie come bellezza e benessere.
© Riproduzione riservata