Orario di lavoro addio, Branson lo cancella

Il vulcanico manager di Virgin: «Non conta il tempo passato in ufficio, l'importante sono i risultati». L'idea arriva da Netflix

Tesserino addio. Corsa fantozziana alla timbratrice? Solo un brutto ricordo. O almeno così sarà d’ora in poi nel mondo Virgin, la creatura dell’inarrestabile Richard Branson.

Il 64enne imprenditore britannico ha deciso di inaugurare una nuova policy per i dipendenti del suo gruppo che va dall’aviazione alla finanza fino ai media: niente più orario di lavoro, ma soprattutto niente più piani ferie e boss padroni del nostro tempo fuori e dentro l’ufficio.

«La nostra nuova politica permetterà a tutti i salariati di andare in ferie quando vogliono e per quanto vogliono», l’annuncio di Branson, «non c’è bisogno di chiedere l’approvazione a nessuno, e né i dipendenti, né l’azienda, dovranno tenere conto dei giorni che trascorrono in vacanza lontani dall’ufficio. Sta ai dipendenti decidere quando hanno voglia di prendersi qualche ora, un giorno, una settimana o un mese di ferie, con la sola consapevolezza che lo faranno quando si sentono al 100 per cento fiduciosi che la loro assenza non danneggerà il lavoro, e naturalmente nemmeno la loro carriera».

Una proposta rivoluzionaria, a poche settimane di distanza da quella del miliardario Carlos Slim sulla giornata lavorativa da tre ore.

Non conta infatti il tempo trascorso in ufficio, bensì i risultati ottenuti. Proprio come a Netflix, il rivoluzionario servizio di film e videogiochi in streaming online che lo ha inventato e applicato con successo. «La nostra attenzione dovrebbe concentrarsi sui risultati che ognuno realizza, non su quante ore o quanti giorni ha lavorato», conclude il magnate sul suo blog sul sito Virgin,

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