Manager e mamme, storie di donne che ce l’hanno fatta

Un reportage de il Fatto Quotidiano racconta di donne che, con le proprie forze, hanno scalato i vertici aziendali, conciliando vita professionale con la famiglia

Il 15,8% in più di donne manager in Italia dal 2008 al 2012. Il dato emerge da un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano, pubblicata oggi lunedì 14 luglio, dedicata al mondo manageriale femminile nel nostro Paese. Nell’articolo si sottolineano ancora dei gap rispetto alla media europea: l’Italia con il suo 14,5% di manager donna si colloca agli ultimi posti nel Vecchio Continente.

CALO DELL’OCCUPAZIONE. I dati Istat riferiti al 2010 attestano 800 mila madri senza lavoro. Dopo il primo figlio il 56,1% di donne ha dato le dimissioni, mentre il 23,8% è stato licenziato e il 15,6% non ha avuto il rinnovo del contratto. Di conseguenza, tra il 2002 e il 2012 è aumentato a 40% il numero di donne che non sono riuscite a destreggiarsi tra lavoro e famiglia.

PART-TIME & TEMPORANEO: TREND IN CRESCITA. Temporaneo e part-time sono i principali regimi di lavoro femminile concentrato nei settori tradizionali quali commercio, ristorazione e servizi alla persona e alla famiglia. Tuttavia, queste forme di lavoro, per ritmi e turni di lavoro, rendono difficile non la gestione ottimale del menage familiare.

GAP SALARIALE: DURO A MORIRE. In media, la busta paga delle lavoratrici dipendenti al netto, è inferiore del 20% rispetto a quella dei colleghi uomini (1.077 euro vs 1.337 euro). Di contro, sul versante del full-time lo scarto tra buste paga si dimezza (1.257 euro vs 1411 euro).

DISOCCUPAZIONE: RECORD ROSA. Dalle stime provvisorie Istat Il problema più grave è costituito dall’aumento della disoccupazione salita al 12,6% a maggio,dovuta al numero crescente di donne in cerca di impiego. Inoltre, il numero delle disoccupate è salito al 13,8%, il record più alto dal gennaio 2004 e dal secondo trimestre 2000.

Nonostante tutto, l’onda rosa dell’emancipazione continua a crescere. L’approfondimento de Il Fatto Quotidiano lo dimostra con testimonianze di eccellenza femminile: donne manager italiane che con consapevolezza e intraprendenza sono riuscite ad affermarsi nelle alte sfere manageriali. Tra le numerose personalità intervistate possiamo ricordare gli esempi di Chiara Bisconti, assessore al benessere del Comune di Milano, ex manager Nestlé e San Pellegrino, che ricorda come al centro delle sue decisioni abbia sempre messo sé stessa: «Non è una scelta di egoismo, bisogna fare così se vuoi conciliare tutto. La dedizione assoluta è insopportabile. Nel mio ruolo cerco di migliorare la situazione per le donne che verranno dopo di me». C’è anche il caso dell’amministratore delegato L’Oréal Italia, Cristina Scocchia, che afferma: «Non è vero che le donne sono più umorali e più insicure degli uomini (…) non è vero neanche che tutti gli uomini ai vertici di aziende sono autoritari. Non c’è uno stile femminile e uno maschile di stare al comando». Il suo segreto per il successo è il non lasciarsi andare al vittimismo e tenere bene a mente che: «Per tirare avanti in un’azienda non ti chiedono se sei bella, ma se sai gestire i conti economici e risolvere problemi».

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