Ecco come le aziende virtuose triplicano la felicità dei lavoratori

Uno studio di Boston Consulting Group conferma come ambienti psicologicamente sicuri e una leadership empatica raddoppino le motivazioni delle persone, aumentando la produttività e riducendo il rischio di abbandono

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Quando chi fa parte di un’organizzazione si sente sicuro di potersi esprimere liberamente, di assumersi rischi senza timore di essere giudicato o aspramente criticato, di ammettere i propri errori mostrandosi autentico, si trova in una condizione di sicurezza psicologica. Una condizione di equilibrio tra la possibilità di esprimersi in maniera libera e la capacità di non danneggiare la sicurezza altrui, che ha conseguenze positive sulla capacità innovativa aziendale e le performance finanziarie oltre che lo sviluppo di ambienti di lavoro equi, giusti e inclusivi. A confermarlo sono i dati della ricerca condotta da Boston Consulting Group (Bcg), Psychological Safety Levels the Playing Field for Employees, basata su un sondaggio che ha coinvolto circa 28 mila dipendenti in 16 paesi, tra cui l’Italia.

Creare una condizione tanto virtuosa all’interno di un’organizzazione richiede linee guida ben precise, oltre a un modello di leadership e una cultura basati sul rispetto e sull’empatia. Il ruolo del leader diventa quindi ancor più importante, perché la sicurezza psicologica può prosperare solo attraverso la sua guida.  “Quando i leader utilizzano empatia e competenza per costruire ambienti psicologicamente sicuri, i dipendenti possono trarne un significativo aumento di motivazione”, afferma Giulia Airaghi, Principal di BCG. “Sentirsi valorizzati e rispettati, nonché abilitati a raggiungere il proprio pieno potenziale migliora inoltre il senso di inclusione, una leva chiave per attrarre e trattenere un ampio spettro di talenti diversi.”

Gli effetti della sicurezza psicologica sui lavoratori italiani

Confrontando le risposte degli intervistati, è emerso che in ambienti psicologicamente sicuri i lavoratori italiani sperimentano una riduzione del rischio di abbandono entro un anno di 2,7 volte (versus il dato globale di 3,9x). Il 6,9% dei lavoratori con i livelli più bassi di sicurezza psicologica ha dichiarato, infatti, di essere propenso a lasciare il lavoro entro un anno, ma quando la sicurezza psicologica è elevata, solo il 2,6% è a rischio abbandono.

La ricerca mostra inoltre che, negli ambienti psicologicamente sicuri, i lavoratori italiani sperimentano un aumento di tre volte della sensazione di riuscire a raggiungere il proprio pieno potenziale (vs 3,3x globale), un aumento di 2,4 volte della motivazione (vs 2,1x globale), di 2,9 volte della felicità complessiva su lavoro (vs 2,7x globale) e di 3,4 volte della sensazione di sentirsi valorizzati e rispettati (vs 3,2x globale).

La sicurezza psicologica porta risultati positivi per tutti i dipendenti, ma lo è ancora di più in contesti in cui vi è diversity: configurandosi come una leva efficace per portare i dipendenti di tutti i background allo stesso elevato livello di soddisfazione lavorativa.

Un nuovo stile di leadership

“L’impatto sul business è chiaro: i costi di turn over si abbassano e la produttività non solo si alza, ma migliora di qualità”, continua Matteo Radice, Managing Director and Partner di Bcg. “Attrarre e ritenere talenti con diverse abilità rappresenta una spinta all’innovazione e alla creatività e garantisce quindi la giusta tipologia di vantaggio competitivo in ambienti di business incerti”.

La chiave del successo, aggiunge Radice, risiede in uno stile di leadership “profondamente diverso da quello del passato, per cui dal leader ci si aspettava direzione e controllo: per sbloccare questo potenziale di creatività e ingegno è oggi necessario saper far emergere le prospettive e le idee di tutte le personalità e orchestrarle in maniera armoniosa tenendo conto di esigenze anche molto diverse”. 

Nel concreto, le organizzazioni possono creare un ambiente di lavoro psicologicamente sicuro attraverso la leadership empatica: un leader empatico crea una cultura di dibattito produttivo, condivide i propri errori e le lezioni apprese, mostra rispetto per le emozioni e i punti di vista di ogni singolo membro del team, riconosce ai dipendenti il loro contributo ai vari processi anche quando non ottengono il risultato perfetto al primo tentativo, valorizza i sentimenti e le esperienze altrui tenendo conto del background culturale, dell’etnia, delle condizioni di salute o dell’identità. Utilizzando la leadership per creare un senso di sicurezza psicologica sul luogo di lavoro, le aziende costruiscono team più solidi e in grado di sfruttare creatività e intuizioni che derivano da voci e prospettive diverse.

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