Italiani: al lavoro si va ancora in auto

Il 75% dei lavoratori preferisce le quattro ruote, solo il 12% utilizza i mezzi pubblici

Il rischio di restare imbottigliati nel traffico non è un deterrente sufficiente per il 78% degli italiani che ogni mattina per raggiungere il posto di lavoro utilizzano l’auto (75%) o la moto (3%). Secondo l’indagine sul commuting casa-lavoro condotta dalla piattaforma di recruiting online InfoJobs, sia per comodità o per impossibilità, da Nord a Sud ci si rivela restii a utilizzare i mezzi pubblici urbani o il treno che vengono preferiti rispettivamente soltanto dal 12% e dal 4% degli intervistati. Una fetta ancora più ristretta dichiara infine di puntare sull’ecologico, spostandosi in bici o monopattino (2%) o addirittura, nel caso di alcuni fortunati che abitano non distanti dall’ufficio, a piedi (4%).Il luogo di lavoro è vicino a casa per il 73,5% degli italiani: dista infatti meno di 15 minuti per il 40,3% degli intervistati, tra i 15 e i 30 minuti per il 33,2%, tra i 30 e i 60 minuti per il 19,5% e oltre 1 ora solo per il 7%. E, prevedibilmente, il tempo di spostamento incide sull’umore: la percentuale di pendolari stressati sale dal 6% di chi ci mette meno di 15 minuti al 31,5% di chi supera l’ora. Tuttavia, la distanza casa-lavoro non pare essere un elemento dirimente nella scelta del posto di lavoro: solo il 45% lo ritiene rilevante, mentre la parte restante del campione si dichiara indifferente, o addirittura apprezza il tempo del commuting come un tempo per sé, dove poter fare diverse cose. Ma cosa? Come trascorrono il tempo i pendolari italiani?

Come si passa il tempo in viaggio

Durante il tragitto, tra coloro che scelgono la macchina, la maggior parte sceglie la musica come compagna di viaggio, selezionando esclusivamente la propria (44%), o affidandosi al programma radiofonico preferito (41%). C’è poi un 8% che preferisce il silenzio per dedicarsi ai propri pensieri, e un 6% che inizia già a lavorare dall’auto, facendo qualche telefonata a clienti o colleghi. E se invece la telefonata arriva? Il 34% non risponde, rimandando l’inizio della giornata lavorativa all’arrivo in ufficio, il 41% risponde solo se è urgente, mentre un piccolo 24% si sente in dovere di rispondere sempre.

L’umore ne risente

Chi si sposta in macchina solitamente lo fa per tragitti brevi: il 43% infatti non impiega più di 15 minuti, il 35% tra i 15 e i 30, il 16% tra 30 e 60 e solo il 5% supera l’ora di viaggio. Nonostante la distanza contenuta tuttavia, il dover guidare nel traffico ha un impatto negativo sull’umore delle persone e, tanto più tempo si trascorre in auto, tanto più cresce lo stress. Basti pensare che tra chi fa un tragitto che supera l’ora, ben il 32% rivela di arrivare al lavoro già esaurito.Discorso analogo per chi si sposta utilizzando treno o mezzi pubblici urbani, che rivela di iniziare la giornata già di cattivo umore a causa del molto tempo perso in spostamenti. Se chi usa l’auto mediamente fa tragitti non superiori ai 30 minuti, i mezzi pubblici sembrano essere scelti soprattutto per le lunghe percorrenze: il 42% impiega infatti tra i 30 e i 60 minuti e il 22% oltre un’ora. C’è poi da aggiungere che più della metà dichiara di cominciare già a lavorare, guardando le mail e rispondendo alle telefonate, aumentando così le ore lavorate. Tra chi invece cerca di svagarsi, il 39% lo fa leggendo libri o riviste, il 45% pensa ai propri interessi extra-lavoro e l’8% chiacchiera con compagni di viaggio conosciuti negli anni e con i quali è riuscito a creare una propria piccola comunità di pendolari.Infine, analizzando i pochi fortunati che possono evitare di trascorrere ore nel traffico o di stare pigiati su un bus, chi sceglie di andare a piedi o in bici sono prevalentemente le donne (65% vs il 35% di uomini) e i più giovani (il 41% ha tra i 18 e i 35 anni) che lo fanno perché sono vicini al luogo di lavoro (64%), ma anche perché sono attenti al green e non vogliono inquinare (22%). In questo caso anche l’umore ne risente in modo nettamente positivo in quanto, indipendentemente dai minuti impiegati -che sono comunque entro i 15 per il 76,5% del campione – la maggior parte lo ritiene un momento positivo da dedicare interamente a se stessi.

Aziende assenti

E le aziende cosa fanno per agevolare i pendolari e rendere meno gravoso il tragitto casa-lavoro? Poco, sembrerebbe. Il 90% degli intervistati ha rivelato che non usufruisce di alcun benefit nonostante il 51% segnali che li apprezzerebbe molto. Le poche aziende che sono attente alle necessità legate al commuting, lo fanno mettendo a disposizione il parcheggio sotto l’ufficio (30%), uno sconto per acquistare biglietti e abbonamenti per i mezzi di trasporto (15%) o infine rimborsi e buoni benzina (55%).

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