La prima caratteristica di un buon manager? Quella di saper ascoltare. E’ l’opinione unanime degli ospiti illustri de Le giornate di Galileo, organizzate a Padova da da Manageritalia, Federmanager e Cida.
Un’occasione per riflettere sul ruolo dei leader a partire da un’indagine sulla leadership fatta su 300 dirigenti di aziende venete dal Competency Center dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Una ricerca che rovescia lo stereotipo dell’autoritario paròn veneto: gli stili di leadership più utilizzati dai manager intervistati sono nell’ordine quello affiliativo (media 5,85), democratico (5,8), coach (5,62), visionario (5,55), autoritario (5,52) e battistrada (5,35).
ALTRO CHE PADRONI. Prevalgono dunque stili a coinvolgere e fare squadra su quelli più “antichi” e “accentratori” (autoritario e battistrada). L’età conta poco nelle scelte gestionali, mentre fa differenza la gerarchia: i top manager prevalgono per stile visionario, coach, ma anche autoritario; i middle manager per quello affiliativo. Le donne invece sono più coach e meno autoritarie.
«I segnali», ha detto a commento dell’indagine Pietro Luigi Giacomon, consigliere Manageritalia Veneto, «sono incoraggianti e il Veneto sembra capire la necessità di trovare nuovi modelli di fare impresa. La leadership in questo nuovo contesto richiede di coinvolgere, guidare e collaborare con i lavoratori della conoscenza, quali ormai tutti siamo, in modo dinamico. Una leadership paritaria che non significa abdicare autorità e responsabilità. Per ritornare all’indagine, ai manager spetta trovare nuove strade per crescere, avere sogni e visioni e avere il coraggio di rischiare. Devono farlo cavalcando i trend emergenti e creandone di nuovi>>.
OPINIONI ILLUSTRI. «L’ascolto è la prima caratteristica di un musicista e di un leader», ha detto Julián Lombana, direttore d’orchestra del Conservatorio di Trento. «Oltre all’ascolto serve poi carisma, cioè empatia per mettersi in sintonia con gli altri, esempio, competenza e autorevolezza», ha aggiunto Riccardo Pittis, ex capitano della Benetton Treviso e della Nazionale di basket.
«Leadership vuol dire capire la situazione e capire e conoscere i lavoratori. Per essere un buon leader bisogna prima essere un buon gregario», la visione particolarissima del comandante delle Frecce Tricolori, Jan Slangen. «Capire gli altri, farsi mare, essere responsabili e saper gestire le difficoltà sopportandone il peso», l’opinione di Giovanni Stellin, medico, responsabile Reparto Cardiochirurgia pediatrica e cardiopatie congenite Padova.
E proprio da un’imprenditrice la chiosa più giusta: «Leadership è guidare e non comandare un team, dare il buon esempio, essendo il primo a fare le cose, motivare», le parole di Marisa Roncato, imprenditrice, amministratore delegato di Ciak Roncato.
CHANCE PER I GIOVANI. Al termine dell’incontro si sono svolte le speed interview. Un’iniziativa innovativa per legare lavoro, manager e giovani che ha visto 15 direttori del personale – associati Aidp, di importanti aziende venete (Benetton, Cattolica Assicurazioni, Marzotto) – a disposizione degli studenti per fare loro dei colloqui di selezione: 80 giovani laureandi che a turno si sono confrontati con i 15 direttori del personale per presentarsi verbalmente, in 8′ portando anche un cv, e poi ricevere un feedback su come migliorare e muoversi al meglio in futuro.
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