Avete sostenuto il colloquio, eravate sicuri di quel posto, ma non siete stati richiamati? Competenze a parte, ci sono atteggiamenti che possono fare la differenza al momento dell’assunzione e che è bene apprendere per non farsi trovare impreparati alla prossima selezione. “Le cause che frenano l’assunzione di un candidato sono tra le più disparate”, ammette Marco Oliveri di Hays Response. “Alcuni partono proprio con il piede sbagliato e vengono scartati per banalità e mancanza di attenzione: per esempio, arrivando in ritardo all’appuntamento, presentandosi senza essersi minimamente preparati sull’azienda o con un look non consono al tipo di ruolo per cui si stanno candidando. Altri, quando si trovano vis-à-vis con il recruiter, sbagliano completamente atteggiamento dimostrandosi o troppo remissivi o troppo arroganti”. La società di recruiting ha stilato una serie di motivi per cui l’attenzione dei responsabili delle Risorse umane si concentra su altri e non su di noi:
PUNTUALITÀ – Arrivare puntuali è un “must”. Non ci sono scuse che tengano per un ritardo a un colloquio di lavoro. Anche solo 10 minuti sono un pessimo biglietto da visita. Meglio quindi organizzarsi per tempo, controllare esattamente dov’è la sede in cui si dovrà sostenere il colloquio.
L’ABITO NON FA IL MONACO. TUTTAVIA… – È vero, non si giudica un libro dalla copertina e le apparenze non sono tutto. Ma spesso una delle motivazioni per cui un candidato viene scartato e perché si presenta con un look non in linea con la realtà aziendale con cui si deve rapportare o con il contesto. Un dress code neutro e sobrio – idealmente abito per uomini e tailleur per le donne – è perfetto per evitare di finire nella pila dei candidati che vengono scartati.
SICURI DI SÉ – Vanno evitati atteggiamenti remissivi, scialbi o poco incisivi: per chi ha anni di esperienza alle spalle nel mondo del recruiting, è facile intuire il livello di fiducia di un candidato semplicemente dalla sua stretta di mano. È una questione di “Personal Branding”, per cui il candidato deve saper esporre, in modo appropriato e sintetico, i progetti vincenti seguiti. Al colloquio, la proprietà di linguaggio è fondamentale per apparire sicuri e dimostrare di essere idonei per la posizione. Attenzione però a non sconfinare nell’antipatia o, peggio ancora, nell’arroganza. Va trovato il giusto mix tra sicurezza, calma e decisione. Una regola utile per accrescere il senso di sicurezza è quello di documentarsi, in modo da arrivare preparati al colloquio, individuando valori e dinamiche alla base dell’azienda.
NON ESAGERARE – Sistemare il proprio Cv rendendolo in linea con il tipo di posizione ricercata è un accorgimento utile per incrementare le possibilità di essere presi in considerazione. Attenzione però a non esagerare e a non millantare skill e capacità che in realtà non si possiedono: basteranno pochissime domande del selezionatore per essere smascherati e far perdere credibilità. Va quindi fatta un’attenta autoanalisi di quali siano i punti forza da valorizzare e quali le debolezze da minimizzare, sia nel curriculum sia in fase di colloquio. Attenzione quindi a non vantare conoscenze linguistiche che non si possiedono o skill con cui non si ha familiarità.
MOTIVAZIONE AL CAMBIAMENTO – Uno degli aspetti più importanti, assolutamente da non sottovalutare e che talvolta si rivela cruciale nella scelta di un candidato anziché di un altro, è la motivazione al cambiamento. Che cosa spinge un professionista a cambiare lavoro? Si tratta solo di motivazioni economiche? Professionali? È bene evitare di cadere nei soliti stereotipi del tipo “voglio crescere professionalmente” e arrivare con un discorso un po’ più strutturato e ricco, capace di catturare l’attenzione del responsabile della selezione.
DISPONIBILITÀ – Quando si viene contattati da un selezionatore, è importante cercare di essere flessibili. Per non essere etichettati come candidati “poco disponibili” o impossibili da incontrare, meglio evitare di rimandare l’appuntamento o di fare i difficili. Per fare un’ottima impressione, è caldamente consigliato presentarsi all’incontro negli orari e nei giorni proposti dal selezionatore. E se l’agenda è blindata e non ci si riesce a liberare, è bene proporre date alternative, mostrandosi proattivi.
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