Cassa integrazione per coronavirus: perdita media in busta paga di 472 euro

Gli effetti sulle buste paga dei lavoratori italiani, causati dall’attuale crisi economica: a farne le spese saranno soprattutto le professioni più qualificate con una riduzione in busta paga di 764 euro

In media 472 euro in meno al mese. Ma la perdita in busta paga può arrivare anche a 764 euro per le professioni più qualificate. È la perdita mensile che i lavoratori italiani si ritroveranno nel momento in cui beneficeranno di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, per l’emergenza coronavirus. Una perdita media pari al 25% per le professioni non qualificate e che può arrivare al 45% per le professioni scientifiche e di elevata specializzazione. I calcoli sono stati forniti nel nuovo studio Cassa integrazione: quanto ci rimettono i lavoratori, elaborato dalla Fondazione studi Consulenti del lavoro, a partire dai dati Istat – Indagine sulle Forze Lavoro, che mette in luce come “solo” il 39% dei cassintegrati riceverà una decurtazione minima del 20%. Ma per tanti lavoratori la perdita sarà più alta: per il 22%, infatti, la riduzione del proprio stipendio netto sarà di fatto tra il 21% e 30%; per il 18% tra il 31% e il 40%; e per il 21% addirittura superiore al 40%.

Stando ai dati contenuti nell’indagine, il quadro risulta molto differenziato anche da un punto di vista territoriale, rispecchiando le caratteristiche di una struttura occupazionale che varia nella geografia nazionale. Con un “taglio” medio della busta paga che va dal 37% al Nord (pari a circa 512 euro) al 36% del Centro (469 euro in meno), per arrivare poi al Sud dove la maggior concentrazione di lavoratori con profili professionali e retributivi medio-bassi porta ad un taglio pari al 33% (396 euro).

L’analisi conferma la criticità dell’attuale situazione economica, in cui si trovano tanti lavoratori dipendenti. Ovvero, stando agli ultimi dati Inps diffusi il 27 aprile 2020, sono circa 7,3 milioni i lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali (Cig e assegno ordinario) che, dopo aver atteso a lungo per avere il sostegno al reddito, finiranno per percepire un assegno di molto inferiore alla propria retribuzione netta. Si tratta di una decurtazione che interesserà tutti, anche quei redditi da lavoro già bassi, a cui saranno chiesti ulteriori sacrifici e che prevedibilmente non avranno neanche dei risparmi sufficienti per sopperire alle mancate entrate. A fronte di una spesa importante dello Stato (6,2 miliardi di euro) per sostenere e supportare i tanti lavoratori italiani colpiti dall’emergenza economica conseguente a quella sanitaria, non va scordato che a questa platea di lavoratori verranno a mancare circa 3,5 miliardi al mese.

Retribuzione media e indennità media di Cig dei dipendenti interessati da blocchi attività a causa Covid-19, per grandi gruppi professionali (val. ass. e al. %) (*)

(*) Le elaborazioni su retribuzioni nette e indennità Cig sono state effettuate sulla media dei lavoratori, che comprende anche i lavoratori part time. L’articolazione dei gruppi professionali fa riferimento alla classificazione statistica Isco

Fonte: Elaborazioni Osservatorio Statistico Consulenti del Lavoro su microdati MFR Istat Forze di Lavoro (media annua 2018)

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