Dati aziendali, mettere in sicurezza gli smartphone non è più un’opzione

Con la possibilità di lavorare da remoto con i propri dispositivi mobili, i dipendenti hanno aumentato la produttività, ma anche i rischi di attacchi informatici

Cresce il numero di italiani che utilizzano lo smartphone per lavoro. Nelle ultime settimane l’emergenza coronavirus e le conseguenti restrizioni da parte del governo hanno fatto aumentare esponenzialmente l’esigenza di accedere ai dati aziendali dal proprio dispositivo mobile. Per le imprese – anche quelle più restie a offrire il telelavoro ai dipendenti – questa non è stata altro che una vittoria. Fornendo ai collaboratori gli strumenti necessari per lavorare da remoto con i propri dispositivi, le aziende beneficiano di una maggiore efficienza. C’è da considerare, però, il rovescio della medaglia: la possibilità di accedere senza sforzo alle informazioni aziendali sensibili dai dispositivi mobile apre una nuova backdoor alle reti aziendali e, a sua volta, alle violazioni dei dati.

Ecco perché mettere in sicurezza anche gli smartphone dei dipendenti non è più facoltativo. Come sottolineato in un’analisi di Check Point Software Technologies, un caso WannaCry o NotPetya per mobile non ha ancora avuto luogo, ma si stanno già verificando attacchi verso i dispositivi mobile. Nel 2018 gli attacchi verso i dispositivi mobile sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 116,5 milioni, con un’impennata di utenti unici, secondo Gartner. Gli attacchi di phishing, Man-in-the-Middle e bot si verificano sempre più spesso e stanno crescendo in portata e prestazioni, con gravi conseguenze in termini di tempi di inattività, violazioni dei dati e, di conseguenza, danni alla reputazione. Senza dimenticare che da maggio 2018, con l’entrata in vigore del regolamento europeo Gdpr, le aziende diventano responsabili di qualsiasi violazione delle informazioni personali dei cittadini. Per questo le organizzazioni devono disporre di un meccanismo adeguato per garantire la sicurezza dei dati in tutti i dispositivi da qualsiasi luogo in cui si accede ai dati. L’adozione di un approccio di sicurezza completo per i dispositivi mobile non è più un’opzione.

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