Mercato dell’arte: calano i ricavi delle case d’asta, NFT e Cryptoarte in stallo

Lo studio condotto da Deloitte ha riscontrato un calo globale nel settore, reduce da un 2022 record

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Periodo non particolarmente positivo per il mercato dell’arte, reduce da un 2022 record. Il 2023 invece ha registrato numeri di fatturato in calo per un fisiologico assestamento, almeno stando a quanto riportato dal report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private presentato durante la Mia Photo Fair di Milano.

Lo studio ha analizzato le cifre del settore, riscontrando un calo globale del -3% circa, dovuto soprattutto alle incertezze macroeconomiche e alle nuove tensioni geopolitiche che hanno caratterizzato la seconda parte dell’anno. Gli acquirenti e venditori sono più prudenti e la domanda globale di collectible è rallentata. «Negli ultimi mesi ha prevalso un atteggiamento di maggior prudenza, mentre l’onda di entusiasmo di fine pandemia, iniziata nel 2021 e concretizzatasi nel 2022, ha subito una inevitabile battuta d’arresto, con effetti anche sui prezzi medi dei lotti» ha evidenziato Ernesto Lanzillo, Partner e Leader di Deloitte Private Italia.

Case d’asta come Christie’s, Sotheby’s e Phillips hanno registrato un calo del fatturato determinato prevalentemente dalla frenata del segmento pittura (-26,8%), mentre regge ancora il comparto dei Passion Assets (-5,4% sul 2022). Interessano ancora i comparti di lusso e in particolare design da collezione e orologi, evidenzia lo studio: oggetto del desiderio di molti nuovi collezionisti i Passion Assets, come borse, sneaker, orologi e vini trainano il mercato, ma anche il settore dei beni di lusso continua a registrare record e rappresenta una porta d’ingresso per nuovi potenziali clienti.

Dallo studio di Deloitte è emerso anche un altro interessante trend: «Quello della crescita dei nuovi acquirenti tra le generazioni più giovani, soprattutto under 40, che continuano a trainare la domanda come diretta conseguenza della digitalizzazione e delle strategie di espansione delle principali major», ha detto Barbara Tagliaferri, Partner e Art&Finance Coordinator di Deloitte Italia. Christie’s ad esempio, ha registrato un +35% di nuovi clienti, un terzo dei quali Millennial e per Sotheby’s e Phillips la percentuale di questa generazione tra nuovi offerenti sale sopra al 40%. Si conferma invece il calo di interesse per NFT e cryptoarte riscontrato nel 2022: il trend è in discesa, ma la nota positiva è l’introduzione di una regolamentazione specifica a giugno 2023, che predispone un quadro di normativa applicabile alle varie tipologie di cripto-attività.

Infin riportato che tra i top lot dell’anno si è imposto il The Blue Royal, il più grosso diamante blu (17,61 carati) mai venduto in asta, che ha totalizzato 44 milioni di dollari da Christie’s nel mese di novembre. Sotheby’s a maggio 2023 ha invece registrato la vendita della più antica copia della Bibbia andata in asta: è stata venduta per oltre 38,1 milioni di dollari. Phillips ha continuato invece a brillare per il comparto orologi, con un altro anno di “white gloves” (tutto venduto) per le aste online e risultati brillanti nelle aste live in tutto il corso dell’anno.

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