Audiovisivo in Italia: investiti 1,8 miliardi in produzioni originali

Presentati da Apa al Mia 2023 i dati del quinto rapporto sulla Produzione audiovisiva nazionale. Presenti i i top manager di Netflix, Sky, Paramount, Mediaset e Rai

produzione audiovisiva© varunyu suriyachan/iStockphoto

Aumentano gli investimenti nel settore dell’audiovisivo nel nostro Paese. Secondo i dati del 5° rapporto Apa sulla Produzione audiovisiva nazionale, presentato a Roma in occasione del Mia 2023, il valore degli investimenti in produzioni originali italiane ha raggiunto 1,8 miliardi di euro. Di questi, un miliardo deriva da investimenti su piattaforma lineare (free e pay).

“La costante crescita della componente online vale oggi quasi un terzo di quella televisiva”, ha dichiarato Chiara Sbarigia, presidente dell’Associazione produttori audiovisivi (Apa) davanti a un parterre di importanti ospiti provenienti dal mondo delle imprese e delle istituzioni. “Film e serie per la Tv e il Vod di finzione costituiscono il genere principale per volumi di investimento (55%) ma abbiamo rilevato una crescita importante dei documentari e dell’animazione, principalmente sul segmento Vod”.

Alla presentazione del 5° rapporto Apa sulla Produzione Audiovisiva nazionale sono intervenuti: Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura; Eleonora Andreatta, Vice President Italian Originals di Netflix; Antonella d’Errico, Executive Vice President Content di Sky Italia; Antonella Dominici, Senior Vice President Streaming per Sud Europa, Medio Oriente e Africa di Paramount+ e Pluto Tv; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset e Giampaolo Rossi, direttore generale Rai

Per quanto riguarda i dati relativi all’occupazione, Sbarigia ha evidenziato come siano quasi 117 mila i lavoratori coinvolti nelle attività dell’audiovisivo. Rispetto ai dati del 2021 si registra una dinamica complessiva del +4,7%.

La componente del lavoro autonomo è la voce che registra il risultato più elevato (+9,8%), seguita dai dipendenti fuori perimetro (+8,6%), dagli amministratori (+2,4%), dai dipendenti (+0,6%) a fronte invece della sostanziale stazionarietà degli imprenditori”.

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