Fiducia per il futuro e più insight in tempo reale: le strategia dei Marketer

Nonostante uno scenario di permacrisi, i responsabili Marketing delle aziende continuano a preferire investimenti di lungo termine, soprattutto sulla forza del brand. Intelligenza artificiale e Insight sempre più utilizzate

Chief Marketing OfficerNattyHongPhoto/iStockPhoto

In tempi di crisi o incertezza economica manager o imprenditori potrebbero essere tentati di concentrarsi su iniziative di breve termine, che garantiscono risultati immediati, riducendo i più lungimiranti investimenti di lungo termine. Non è il caso della maggioranza dei responsabili marketing.

Secondo i dati del nuovo CMO Outlook Report di GfK, i responsabili marketing delle aziende guardano con ottimismo al futuro, nonostante uno scenario attuale di permacrisi, e riescono a proteggere il proprio budget per investire a lungo termine sulla forza del brand. Una strategia che, si evidenzia nel report – condotto intervistando un campione globale di oltre 630 responsabili marketing di aziende con fatturato superiore ai 50 milioni di dollari e più di 250 dipendenti – interessa più di due terzi (70%) dei Marketing leader e il 78% dei Chief Marketing Officer.

Analizzando i dati per settore, i responsabili Marketing delle aziende di tecnologia di consumo (76%), automotive (76%) e retail (74%) sono quelli che puntano di più sulle strategie di brand building a lungo termine. Anche le aziende B2B sono particolarmente orientate sugli investimenti a lungo termine.

Ottimismo per il futuro

A livello globale, il 61% dei marketer ritiene che il proprio settore sia stato colpito più duramente di altri dalle turbolenze degli ultimi anni. Nonostante ciò, il livello di fiducia rimane alto: quasi tre quarti dei responsabili Marketing dichiara che la propria azienda è cresciuta negli ultimi tre anni. Ancora più alta (78%) la percentuale di chi si dichiara ottimista rispetto al futuro. Questi marketer ottimisti sono anche quelli che si concentrano maggiormente sulle azioni di brand building di lungo periodo (77%): questo suggerisce un legame tra ottimismo e investimenti a lungo termine.

La maggior parte dei responsabili Marketing mostra anche un’impressionante fiducia nei propri budget. A livello internazionale, quasi due terzi dichiarano di riuscire a giustificare facilmente le proprie esigenze finanziarie; questo è vero soprattutto in Nord America e in Europa. I marketer particolarmente ottimisti dichiarano di non avere problemi a finanziare le proprie spese di marketing.

I Marketer europei puntano sugli insight in tempo reale

Le analisi dei dati e gli insight sui consumatori sono sempre più importanti per ottimizzare le campagne. Il 61% dei responsabili Marketing dichiara di ricevere insight operativi immediatamente dopo la raccolta dei dati, o comunque in tempi brevi. Solo il 3% sostiene che la generazione di insight richiede troppo tempo per essere utile. Le aziende più grandi sembrano avere un vantaggio: più grande è l’azienda, più alta è la percentuale di insight generati in tempo reale.

L’Europa è in testa, con il 33% dei Marketer che afferma di ricevere insight in tempo reale, rispetto alla media globale del 26%. Il punteggio più basso si registra in Africa/Medio Oriente, dove solo il 19% dichiara di avere accesso a insight in tempo reale. L’integrazione dei dati è il principale ostacolo all’ottenimento di insight in tempo reale, come dichiarato da un terzo dei responsabili Marketing a livello globale. Complessivamente, il 44% dichiara di voler ottenere maggiori actionable insight, mentre il 42% mira a migliorare l’integrazione dei dati nelle proprie aziende.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale

Anche l’A.I. sta trasformando il modo di lavorare di chi si occupa di Marketing. Quasi la metà dei Cmo a livello mondiale (45%) afferma di utilizzare già lintelligenza artificiale, mentre il 40% conosce o utilizza i modelli di Machine Learning. L’adozione di ChatGpt è stata rapida: il 36% degli intervistati lo stavano già utilizzando a marzo 2023. Inoltre, i marketer che lavorano nelle grandi aziende hanno maggiore familiarità con questa tecnologia e sono anche molto più propensi a essere early adopter rispetto a chi lavora nelle aziende più piccole.

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