Investimenti in tecnologia: cresce la spesa delle pmi italiane

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Gli investimenti in tecnologia delle pmi italiane ed europee sono destinati ad aumentare nel 2023 nonostante la complessa situazione economica. Questi i risultati di una ricerca condotta su un panel di circa 6 mila imprese in 11 Paesi europei. Lo studio, commissionato da Sharp Europe evidenzia come quasi la metà delle imprese europee intervistate (45%, il 49% delle pmi italiane), dichiara di aver stanziato maggiori investimenti rispetto allo scorso anno, malgrado le difficoltà dell’attuale situazione, mentre il 10% delle imprese europee ha previsto una riduzione degli investimenti (in Italia il 5%).

Investimenti in tecnologia compresi tra i 25 mila e i 115 mila euro

Dai risultati emerge che il 56% delle pmi europee (in Italia il 40%) investirà quest’anno oltre 25 mila euro in Information Technology, con il 4% (Italia 3%) che investirà oltre 115 mila Euro. Le pmi di Belgio e Svizzera saranno i maggiori investitori, con circa il 70% delle imprese che stimano di sostenere investimenti tra i 25 mila e i 115 mila euro.

Cloud, server e hardware le principali aree di intervento

Per circa il 30% delle imprese sia europee che italiane, gli investimenti saranno concentrati su progetti di migrazione al cloud o sull’incremento dei servizi in cloud, in quanto il processo di cambiamento verso il lavoro ibrido pone ancora sfide importanti.

Circa il 32% delle imprese intervistate (in Italia il 36%) dichiara che concentrerà gli investimenti sull’aggiornamento o sostituzione dei server, mantenendo in uso le configurazioni IT tradizionali, e oltre un terzo investirà in nuovo hardware (in Italia il 36%). Solo il 3% degli intervistati ha affermato di non aver pianificato alcun miglioramento dell’infrastruttura IT per quest’anno, sia a livello europeo che italiano.

La sicurezza informatica è la più grande sfida tecnologica che le pmi europee ritengono di dover affrontare nei prossimi 12 mesi. In Italia il 46% delle imprese ha infatti stanziato quest’anno investimenti finalizzati a migliorare la sicurezza della propria rete informatica, mentre il dato a livello europeo si attesta al 44%, con un picco per la sola Spagna che raggiunge il 51%.


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