Imprenditori italiani sempre più vecchi, a rischio il futuro?

Uno studio di I-AER lancia l'allarme: più del 50% delle aziende italiane sono guidate da over 50 e nei prossimi 10 anni il passaggio generazionale sarà fondamentale

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Secondo una nuova ricerca, il passaggio generazionale nelle PMI in Italia sta andando a rilento: l’invecchiamento della popolazione di imprenditori solleva un segnale d’allarme nel panorama, soprattutto per quanto riguarda le aziende a conduzione familiare.

A riferirlo è uno studio condotto dal team di ricercatori di I-AER, Institute of Applied Economic Research, su un campione di 402 PMI familiari distribuite su tutto il territorio italiano. La ricerca punta a fornire una visione più chiara di come il passaggio generazionale stia segnando il tessuto imprenditoriale italiano e quali siano i settori più coinvolti.

Ad oggi, il 56% degli imprenditori del nostro Paese ha un’età maggiore di 50 anni. Le PMI familiari costituiscono circa l’80% del totale in Italia e coprono un fatturato pari al 42% (1.45 miliardi). La famiglia, quindi, è al centro della componente business, ma il 40% di queste imprese (1,4 milioni) è guidata da imprenditori con età superiore ai 52 anni di media. Il passaggio generazionale nei prossimi 10 anni sarà un tema delicato da affrontare: l’analisi stima un ritmo di 396 passaggi al giorno di aziende tra generazioni di imprenditori fino al 2034.

Tra i settori più coinvolti, quelli dell’alloggio e della ristorazione (46%), commercio (35%), il settore manifatturiero (28%), il settore servizi (22%) e quindi il settore costruzioni (20%). Quest’ultimo, curiosamente, spicca anche in un altro recente studio, quello delle aziende operanti in Italia con imprenditori nati all’estero. Sono settori che incidono molto sul tessuto produttivo del Paese e per questo il passaggio generazionale è così attenzionato.

Per il prof. Fabio Papa, fondatore di I-AER e docente di economia, “rappresenta un momento importante nell’evoluzione del tessuto imprenditoriale nazionale. L’invecchiamento della popolazione imprenditoriale, con oltre il 56% degli imprenditori italiani oltre i 50 anni, pone di fronte a una sfida senza precedenti che richiede un approccio pragmatico e pianificato per i prossimi 10 anni, al fine di preservare e valorizzare il prezioso patrimonio imprenditoriale italiano”.

Le priorità e le sfide, secondo lo studio, sono tre: mancanza di comunicazione e visione strategica condivisa (23%); valori diversi dalle due generazioni dovuti alle differenze di età (23%); difficoltà della generazione senior a lasciare spazio alla nuova generazione (17%). Gli elementi chiave per favorire il successo del passaggio generazionale, invece, sono chiarezza dei ruoli e delle responsabilità all’interno dell’organizzazione (14%); comunicazione “sana” tra le due generazioni (13%), infine motivazione e/o interesse da parte della generazione entrante nei confronti dell’azienda (13%). Non da meno, sottolinea l’I-AER. la fiducia da parte della generazione senior (10%) e le competenze di quella entrante (9%).

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