Quattordici supercalcolatori già accesi, che pongono l’Italia al primo posto in Europa e al terzo nel mondo per potenza di calcolo installata, il 7,2% della potenza di calcolo a livello globale (dati di novembre 2024 di Top 500, la classifica dei supercomputer più veloci del mondo).
Progetti di Large Language Model, cioè modelli di machine learning in grado di comprendere e generare testo in linguaggio umano, che iniziano a moltiplicarsi, alcuni alimentati con dati strettamente italiani.
Una “fabbrica europea di intelligenza artificiale” che sta prendendo forma proprio in questi giorni. Un numero di pubblicazioni scientifiche che ci classificano al 9° posto nella top 10 della ricerca in questo campo. Un fondo di investimento da un miliardo di euro costituito insieme a Cdp Venture Capital destinato a sostenere le realtà italiane attive nel settore. Una fondazione, Fair (Future Artificial Intelligence Research), finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che riunisce le più grandi realtà di ricerca ed industrie italiane che si occupano di intelligenza artificiale.
Un mercato in crescita, che nel 2024 ha toccato quota 1,2 miliardi di euro +58% rispetto al 2023, trainata dalle sperimentazioni che utilizzano anche la Generative AI, che rappresentano il 43% del valore (dati Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano).
Anche se siamo agli ultimi posti in Europa per adozione dell’AI e solo il 25,8% delle imprese con ricavi superiori ai 500 milioni di euro ha già integrato questa tecnologia dirompente nei piani industriali, l’Italia prova a dire la sua nel campo dell’intelligenza artificiale. Per orientarci, ecco una mappatura di un sistema in continuo divenire.
Bologna – Il più grande investimento infrastrutturale italiano su Big Data e supercalcolo

Un particolare del supercomputer Leonardo
L’area è quella dell’ex-manifattura Tabacchi: 140 mila metri quadrati sottoposti dal 2012 a una riconversione industriale per ospitare infrastrutture di supercalcolo di rilevanza internazionale. Siamo al Tecnopolo di Bologna, recentemente ribattezzato Dama – Tecnopolo Data Manifattura Emilia-Romagna, ed è qui che si sta realizzando il più grande investimento infrastrutturale in Italia su Big Data e supercalcolo. Obiettivo: offrire potenza di calcolo per la ricerca scientifica.
All’interno del Dama si trova il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, con un supercomputer che offre previsioni per 35 Nazioni, e il Centro nazionale dell’Infn – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con i server che gestiscono i dati del Cern.
Ma il protagonista incontrastato è senza dubbio il supercomputer Leonardo, installato nel 2022, oggi il nono più potente supercalcolatore al mondo, capace di compiere 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo. È gestito da Cineca, consorzio di soggetti a capitale pubblico che opera senza scopo di lucro, formato da 120 enti di cui due ministeri e 71 università italiane.
Ma non è finita qui. A inizio 2026 il Tecnopolo potrà contare su due nuove risorse: il primo supercalcolatore industry-grade promosso dall’impresa comune EuroHpc, finalizzato allo sviluppo industriale. E il supercomputer ottimizzato per l’intelligenza artificiale che rientra nel progetto IT4LIA. Intanto fuori dal Tecnopolo, a Casalecchio di Reno, è in arrivo il supercomputer Pitagora, destinato alla comunità scientifica per la ricerca sull’energia da fusione, che nasce da un accordo tra Cineca e Lenovo.
Torino – Si fa ricerca su automotive e aerospazio

L’Ogr Tech di Torino, dove trova spazio AI For Industry (Foto © Luigi de Palma)
Si chiama AI For Industry (AI4I), Istituto italiano dell’intelligenza artificiale per l’industria, ed è nato per iniziativa del governo italiano come istituto indipendente di ricerca e sviluppo per presidiare le applicazioni dell’intelligenza artificiale ai settori industriali, a partire da manifattura, aerospazio e automotive.
Con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro, ha alle spalle una fondazione creata a maggio 2024 tra Ministero dell’Economia e delle finanze, Ministero delle Imprese e del made in Italy e Ministero dell’Università e della ricerca. A dicembre ha trovato casa alle Ogr Tech di Torino.
Ma AI4I è solo una delle molteplici iniziative in atto nella città sabauda. Tra le altre, HighESt Lab, laboratorio di Big Data e Intelligenza Artificiale guidato da Paola Pisano e nato nel dipartimento di economia e statistica dell’Università di Torino; CentAi, centro di ricerca sull’AI e i sistemi complessi realizzato da Intesa Sanpaolo in partnership con un team internazionale di scienziati, la cui missione è aiutare la classe dirigente a prendere decisioni razionali; e Isi Foundation, Istituto per l’Interscambio Scientifico, specializzato in Big Data, di Fondazione Crt.
Lombardia – L’insieme delle aziende fa la differenza
Il supercomputer italiano più potente, il quinto più potente al mondo, si chiama Hpc6 ed è proprietà di Eni. Si trova nel Green Data Center Eni di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia.
Avviato a novembre 2024, ha portato la capacità computazionale di questo data center da 70 a 606 milioni di miliardi di operazioni matematiche eseguite in un secondo. Potenza che viene utilizzata per ottimizzare l’operatività degli impianti industriali, per migliorare l’accuratezza degli studi geologici e fluidodinamici per lo stoccaggio della CO2 e per sviluppare batterie più performanti.
E sempre in Lombardia, presso il Data Center di Aruba a Bergamo, c’è FastwebAI Factory, il supercomputer Nvidia Dgx SuperPop di Fastweb+Vodafone, operatore controllato dal colosso svizzero Swisscom. Operativo dallo scorso luglio, SuperPod Nvidia è progettato per rispondere a molteplici esigenze nel campo dell’AI. FastwebAI Factory alimenta MIIA, il modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) addestrato nativamente in lingua italiana su dati provenienti da fonti autorevoli e certificato sotto il profilo della governance. Di recente è stato inoltre annunciato il lancio di FastwebAI Suite, la piattaforma di servizi e strumenti basati sull’intelligenza artificiale generativa dedicati alle aziende e alle pubbliche amministrazioni*.
Roma – Si sperimenta un modello addestrato sulla lingua italiana

L’Università La Sapienza di Roma, dove lavora il gruppo di ricerca Sapienza Nlp (Foto © Getty Images)
Il gruppo di ricerca Sapienza Nlp (Natural Language Processing), guidato dal professor Roberto Navigli, ha rilasciato qualche mese fa Minerva, una nuova famiglia di modelli linguistici su larga scala (LLM) addestrati da zero per la lingua italiana.
Il progetto è svolto in collaborazione con Cineca, che ha reso disponibile il supercomputer Leonardo. Sempre a Roma la startup ASC27 ha creato Vitruvian-1, un modello linguistico che, nonostante le dimensioni ridotte (14 miliardi di parametri) ha una capacità di ragionamento avanzata e può affrontare problemi complessi in settori come la matematica, la fisica, la chimica e la medicina.
A novembre 2024, inoltre, Translated, azienda tecnologica attiva nella traduzione che combina umano e intelligenza artificiale, ha presentato Lara, il traduttore più potente del mondo, addestrato utilizzando un database di 25 milioni di traduzioni reali eseguite da traduttori professionisti.
Infine, all’interno del progetto Rome Technopole, è stato lanciato a marzo l’Artificial Intelligence & Analytics Hub, per supportare le imprese nell’adozione consapevole e regolamentata dell’Intelligenza Artificiale.
Sud Italia – Progetto per una scaleup che allena un nuovo LLM
Uno dei progetti italiani più ambiziosi porta la firma di iGenius, la società specializzata in AI per le imprese fondata da Uljan Sharka che sta realizzando, grazie alle tecnologie di Nvidia, un nuovo Large Language Model con 355 miliardi di parametri.
Si chiama Colosseum 355B e consentirà alle aziende che operano nei settori regolamentati, come servizi finanziari e pubblica amministrazione, di creare modelli di linguaggio su misura per esigenze specifiche. Colosseum 355B supporta più di 50 lingue e un gran numero di linguaggi di programmazione. È in fase di realizzazione e sarà situato in un data center nel Sud Italia ancora non ufficializzato.
A Trieste un centro di ricerca su data science e AI

Un momento della presentazione di Agorai Innovation Hub
La sua missione è creare un centro di ricerca applicata e di base di eccellenza sulla Data Science e l’intelligenza artificiale avanzata in Italia e in Europa e che fornisca anche formazione all’avanguardia a livello europeo. Si chiama Agorai Innovation Hub e avrà sede a Trieste, a Palazzo Carciotti in spazi ridisegnati da Carlo Ratti, direttore dell’MIT Senseable City Lab.
Un ecosistema che formerà talenti, promuoverà il trasferimento di conoscenze e favorirà la nascita di startup innovative. Ne fanno parte Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Assicurazioni Generali, Fincantieri, illycaffè, Goldman Sachs, Università di Trieste, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Università di Udine, MIB Trieste School of Management, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Deloitte.
Tutti i partecipanti al progetto contribuiranno con risorse economiche, personale, know how e casi studio. Le aree chiave di ricerca sono: salute e benessere; agricoltura rigenerativa e alimentazione; mobilità e trasporti; finanza e capital market.
* Articolo aggiornato il 20 giugno 2025, alle ore 15.47