Confcommercio chiede ossigeno alle banche

Non rallenta la morsa del credit crunch: il 48% del terziario non ha riesce a far fronte al fabbisogno finanziario. Solo il 4% delle aziende riceve un fido, il 2% al Sud

La nuvola del credit crunch non molla il cielo delle imprese italiane. A denunciarlo è l’Osservatorio Credito di Confcommercio realizzato in collaborazione con Format Ricerche.

Sulle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, nel secondo trimestre del 2014, «rimane critica la capacità finanziaria delle imprese del terziario che, nella maggioranza dei casi (48%), risultano ancora in difficoltà a fronteggiare autonomamente il proprio fabbisogno finanziario», si legge nella nota dell’associazione.

CREDITO IN CRISI: A PICCO I PRESTITI, CRESCONO LE SOFFERENZE

«A fronte di un leggero incremento del numero di imprese che si sono rivolte alle banche per chiedere un fido (dal 14,6% al 15,9%)», la denuncia di Confcommercio, «resta ancora bassa, e su un livello non dissimile dal trimestre precedente, la quota di quelle che si sono viste accogliere le richieste di fido (26,7%) portando la percentuale di imprese effettivamente finanziate a poco più del 4% mentre aumentano le imprese che si sono viste rifiutare in tutto o in parte la domanda di credito (dal 50,7% al 53%)».

Un problema che riguarda in particolare il Mezzogiorno, dove appena 2 imprese su 100 vengono finanziate e l’81% delle richieste di fido non è accolta o accolta con ammontare inferiore.

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