Jeff Bezos entra in competizione con Elon Musk. Amazon ha lanciato i primi satelliti Kuiper per sfidare il dominio sinora praticamente incontrastato di Starlink di SpaceX. Sono 27 e sono partiti da Cape Canaveral, in Florida il 28 aprile 2025, alle 23.01 ora locale. Di contro, però, il fondatore di Tesla vanta più di 8 mila satelliti operativi nello Spazio.
Il progetto Kuiper punta in alto, nella realtà e metaforicamente: prevede di investire di 10 miliardi di dollari per creare una costellazione di 3.236 satelliti in orbita terrestre bassa. In questo modo si garantirebbe la connessione internet ad alta velocità in tutto il mondo. Bezos si è servito di un razzo Atlas V della United launch alliance, joint venture tra Boeing e Lockheed Martin.
Il progetto di Amazon finalmente operativo
Amazon conta di prendere il controllo dell’economia spaziale dal 2019, quando ha creato Kuiper systems Llc, un’azienda sussidiaria per lo sviluppo della rete satellitare. Non a caso il presidente – da lì a poco – è diventato Rajeev Badyal, già vicepresidente di SpaceX, che si è portato appresso altri ex dipendenti di Elon Musk.
Nel 2023, Kuiper ha lanciato i suoi primi due satelliti prototipo, KuiperSat-1 e KuiperSat-2. I test in orbita hanno portato a dei risultati soddisfacenti e si è aperta la partita commerciale. Nel 2024 Amazon ha continuato a costruire le fondamenta per la sua sfida a SpaceX stringendo una collaborazione strategica con DirectTV Latin America per contribuire a colmare il divario digitale in diversi paesi sudamericani.
Nonostante il progetto satellitare di Bezos sia principalmente commerciale, “ci saranno usi militari e di difesa per queste costellazioni in orbita bassa, senza dubbio”, ha fatto sapere il fondatore di Amazon, lasciando intendere di voler seguire le orme dei rivali ed essere più competitivo.
Starlink Vs Kuiper
Allo stato attuale SpaceX, con Starlink, è in vantaggio. Quando Bezos è partito, Musk aveva già lanciato in orbita più di 8 mila satelliti e, nel 2025 aveva fatto 250 lanci. Tuttavia OneWeb, di proprietà di un consorzio guidato dal governo britannico e da Bharti Global, conta già circa 600 satelliti in orbita, mentre Telesat è presente con Lightspeed (che vuole guardare al mercato aziendale e governativo). Ses è entrato nel mercato con la sua rete O3b mPower e anche la Cina vuole partecipare con la costellazione GuoWang.
Il punto cruciale riguarda come mandare in orbita i satelliti. Nel 2022 Amazon ha prestato 83 lanci con tre fornitori per non dover chiedere supporto a SpaceX. Nonostante ciò, un anno dopo, Bezos ha comunque dovuto rivolgersi a Elon Musk prenotando altri tre lanci con Falcon 9.
Infine, c’è da considerare la questione relativa alle antenne per gli utenti finali. Si tratta di dispositivi dai quali dipende il successo commerciale dei progetti in ballo. SpaceX ha già messo a punto varie generazioni di terminali, Amazon sta ancora valutando la fattibilità industriale dei propri modelli.
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