Digitale terrestre: ora tocca a Bergamo e Brescia

Oltre 200 mila persone interessate dallo switch off oggi. In attesa di quando, il 26 novembre, il “buio” interesserà 10 milioni di telespettatori. Intanto Adiconsum denuncia scorrettezze nei comportamenti di parte degli antennisti

Prosegue lo switch off al Nord, la lunga marcia che condurrà allo spegnimento definitivo della televisione analogica nel settentrione della penisola, vale a dire in oltre 2000 comuni tra Lombardia, Piemonte e Emilia. Da oggi e per tutta la settimana il passaggio al digitale interesserà le province di Bergamo e Brescia. In particolare in questo lunedì di novembre saranno quasi 100 comuni e oltre 200 mila cittadini a salutare definitivamente la vecchia tv. Per le due città capoluogo di provincia, per le quali oggi inizia la digitalizzazione di alcun frequenze, il passaggio definitivo è stato fissato per il 26 del mese. Questa è la data alla quale si guarda con più apprensione, e per la quale si temono i maggiori disagi. In tale occasione infatti saranno oltre 10 milioni i cittadini interessati e molti i grandi centri, con in testa Milano, ma anche città come Alessandria, Cremona, Parma, Pavia, Piacenza, Novara e appunto Bergamo e Brescia.

Intanto proseguono le polemiche che hanno accompagnato, fin dall’inizio, questa fase dello switch off. Adiconsum, l’Associazione dei consumatori, denuncia comportamenti scorretti di una parte degli antennisti. Parecchie sarebbero, a suo dire, le segnalazioni relative al comportamento “non ottimale e non rispettoso della corretta informazione degli installatori d’antenna”. Pietro Giordano, Segretario Nazionale Adiconsum, ha dichiarato: “Ci risulta che in molte aree del nord Italia la tendenza sia quella di diffondere false notizie circa indispensabili nuovi orientamenti delle antenne di ricezione per cambi di allocazione dei ripetitori, senza i quali sarebbe impossibile vedere la tv dopo lo switch off, il tutto creato con lo specifico scopo di fare interventi presso le famiglie prima dello switch off, incrementando il fatturato degli artigiani interessati. I maggiori danneggiati sono proprio le fasce di cittadini con minor reddito che ovviamente credono a chi si dice esperto”. La denuncia di Adiconsum termina con la richiesta rivolta a CNA e Confartigianato “di intervenire per porre fine a tali speculazioni, organizzando un’immediata campagna stampa informativa”.

Il calendario giornaliero dello spegnimento

Il calendario delle province interessate

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