Il valore prima dei volumi: intervista a Enrico Zoppas

E' il mantra con cui il presidente e amministratore delegato di Acqua Minerale San Benedetto, riassume la filosofia di business che ha portato il marchio a diventare leader del settore e anticipatore di ambiti diventati prioritari come sostenibilità e innovazione. Ecco come e perché

Enrico Zoppas (foto © Valeri Pardi)

Dalla A di acqua alla Z di Zoppas, potrebbe essere questa la sintesi (metaforica) di quel che il Gruppo Acqua Minerale San Benedetto rappresenta oggi per il mercato del beverage analcolico. Questo perché si può dire che nell’azienda con sede centrale in quel di Scorzè (Venezia), sono andati – parafrasando un vecchio adagio – realmente alla scoperta dell’acqua… avendo sviluppato ben 400 referenze commerciali che da questo elemento prendono spunto e riferimento. A compiere l’impresa sono 11 insediamenti produttivi (sette in Italia, quattro all’estero), oltre 2 mila dipendenti e una presenza sparsa in oltre 100 Paesi, con a capo il presidente e amministratore delegato Enrico Zoppas, erede e rappresentante della nota famiglia di imprenditori veneti. A lui si deve l’evoluzione del Gruppo in una Total Beverage Company . Già, perché quando in San Benedetto si dice acqua, si parla di diverse decine di fonti acquisite in vari Paesi del mondo (dalla Spagna all’Ungheria passando per la Polonia, oltre che in Italia), e si parla di molte decine di prodotti che hanno nell’acqua il loro elemento essenziale: tè, bibite, aperitivi, succhi. Così come ci si riferisce alle competenze progettuali, di ricerca e tecniche della società, che ha collaborato e continua a collaborare con i più grandi brand del beverage internazionale (da Coca-Cola a Pepsi-Cola), anche per la progettazione e la costruzione dei loro stabilimenti esteri e nella realizzazione delle tecnologie destinate alla produzione.

È stato proprio Enrico Zoppas, che ha assunto la guida del Gruppo nel 1971 dopo la morte del padre Luigi, a introdurre il PET in Italia, la tecnologia dell’asettico, il codice etico, nonché sistemi di gestione della sicurezza, della qualità e salute delle persone e, nel 2009, è stato lui ad aver siglato – primo ed unico esempio in Italia – l’accordo volontario con il ministero dell’Ambiente per il calcolo del Carbon Footprint e la definizione di un programma di lavoro teso alla riduzione e successiva neutralizzazione delle emissioni di CO2. In questo modo, dopo poco più di 65 anni dalla sua nascita, Acqua Minerale San Benedetto oltre a vantare la leadership nel suo comparto, può fregiarsi di un progetto strategico globale per rispondere alle nuove istanze di sostenibilità richieste dai consumatori e alle emergenze che la difficile congiuntura sta imponendo alle imprese. Come? Lo racconta lo stesso Zoppas a Business People  nell’intervista di copertina di dicembre, già disponibile in edicola e in versione digitale.

Leggi l’intervista sul numero di Business People  di dicembre

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