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Lifestyle

Sport alternativi: quelli che il footgolf

Andare in gol tra le 18 buche: è l’obiettivo della nuova specialità che conquista sempre più country club e porta sui green i calciatori della domenica. Con un’unica regola: vietate le scarpe con i tacchetti

Giocare a calcio sul sacro green di un campo da golf: unica regola, niente scarpe con i tacchetti. È la filosofia del footgolf, sport “alternativo” che unisce l’italica passionaccia per il pallone con la perfezione dell’erba dei migliori percorsi italiani a 9 o 18 buche. Con bunker, laghetti e tutti i classici ostacoli da evitare per le palline, solo che qui la sfera è di cuoio e la buca larga mezzo metro. Non cambia l’obiettivo: completare il percorso con il minor numero di colpi, cioè di calci.

Varianti a sorpresa

Quello che conta è solo la delicatezza del tocco, il fiato e la resistenza fisica diventano un optional: così questa disciplina si candida come valida alternativa per gli appassionati un po’ in là con gli anni ma dal talento intatto, che possono puntare a scalare le classifiche over 40, 50 e 60 della Federazione italiana footgolf. Nata nel 2013, la Fifg vanta già 500 tesserati tra i calciatori della domenica, ma anche tra gli ex protagonisti della Serie A: Thomas Skhuravy, Paolo Stringara, Marco Lanna, Marco Ferrante, Ivano Bonetti e persino un portiere di lungo corso come Marco Ballotta sono stati tra gli ospiti del campionato italiano a tappe che viene organizzato annualmente da gennaio ad agosto. L’ultimo appuntamento è stato il 25 luglio il major al Golf club Villa Paradiso di Comate d’Adda (Varese).

In Francia tra gli appassionati più accesi – e spesso convocati in nazionale per i tornei internazionali – si segnalano l’ex Pallone d’oro Jean-Pierre Papin e Sylvain Wiltord, giustiziere dell’Italia agli Europei 2000. Mentre l’Olanda, il Paese che dopo il calcio totale ha inventato anche il footgolf, può vantare testimonial del calibro di Ruud Gullit e Frank De Boer. Nessuna paura per i puristi del golf: le buche più grandi necessarie per questa disciplina sono rese invisibili da una copertura di erba sintetica e vengono scavate lontano da quelle “ufficiali”, ai margini del green, proprio per non creare interferenza con le traiettorie dei putt.