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Dahlia, la soluzione potrebbe arrivare da Made

L’azienda di Chiusano vuole salvare l’emittente, le cui trasmissioni erano state garantite solo fino a oggi, e chiede la collaborazione di Telecom Italia e della Lega Calcio

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Il tempo adesso sembra proprio scaduto. I 15 giorni di trasmissioni garantite dalla decisione della Lega Calcio di postergare il credito e dalla volontà dei soci di Dahlia Tv (Airplus, T.I. Media e Made Srl) di coprire i costi terminano oggi. Adesso tutti (i dipendenti e i 290 mila abbonati alla pay tv) si chiedono cosa succederà. A parole sembra che i diversi attori in gioco vogliano tutti salvare l’azienda. Paolo Romani, ministero dello Sviluppo Economico, continua a monitorare la situazione: «Stiamo parlando con la Lega e anche con Telecom Italia, che è socio di Dahlia Tv. È quasi un passaggio obbligato mantenerla in piedi, perché sarebbe un danno forte sia per la Lega, che è detentrice dei diritti tv, sia per gli abbonati che hanno pagato per ricevere un servizio». Per quanto riguarda la Lega Calcio di Serie A, un’assemblea sul tema è in programma per venerdì 18 febbraio, ma, in ogni caso, sembra sfumata l’ipotesi di una tv della Lega. Come si evince dalle dichiarazioni del presidente Maurizio Beretta: «Non abbiamo fra i nostri programmi quello di fare una tv della Lega. La nostra strategia è di fare in modo che i club non perdano la visibilità che era stata loro assicurata. Dobbiamo anche tutelare i crediti e gli interessi economici della Lega».

L’ipotesi Made: salvare progetto, lavoratori e abbonatiUna nuova ipotesi spunta oggi dalle dichiarazioni che Filippo Chiusano, ad di Filmaster e Made Srl ha rilasciato a La Repubblica: «Made vuole Dahlia, e darà alla Lega Calcio un suo canale». Insomma una prospettiva di salvataggio che, partendo da uno degli attuali soci (di minoranza) dell’emittente, cerca di coinvolgere anche gloi altri attori (Telecom e Lega Calcio) con l’obiettivo di far fare loro un passo avanti. «Dipende da Telecom Italia. Dahlia fattura 25 milioni ma ne spende 35 per la trasmissione e 35 per diritti tv. La soglia limite è la metà dei ricavi, solo così si possono salvare progetto, lavoratori e abbonati. Lega e Telecom dicano di sì».