Connettiti con noi

Lavoro

Ferrero, Bmw e Lamborghini le aziende da sogno per gli italiani

Ferrero, Bmw e Automobili Lamborghini. Sono queste le tre aziende italiane più attrattive come potenziali datori di lavoro, premiate con il Randstad Employer Brand 2019, il riconoscimento assegnato oggi nella sede milanese di Talent Garden da Randstad sulla base di un’attenta e rappresentativa ricerca globale dedicata all’employer branding (6.200 aziende prese in esame, 200 mila intervistati in 32 Paesi).

La ricerca Randstad Employer Brand ha misurato anche il livello di attrattività percepita delle aziende da parte dei possibili dipendenti. Al primo posto nelle preferenze degli italiani c’è Ferrero, con il 78,5% degli intervistati che considera l’azienda di Alba il migliore datore di lavoro. In seconda posizione Bmw, seguita da un altro marchio automobilistico, Automobili Lamborghini.

La Top dei 10 marchi considerati i potenziali migliori datori di lavoro si completa con Thales Alenia Space in Italia, Feltrinelli, Maserati, Mondadori, Rai, Avio Aero e Coca-Cola Hbc Italia. “Le persone, proprio come le imprese, selezionano i potenziali datori di lavoro controllando la loro reputazione e verificando le possibilità di trovare un ambiente di lavoro in linea con le proprie aspettative”, sottolinea Marco Ceresa, a.d. di Randstad Italia. “Molte aziende basano ancora la propria strategia su fattori che non destano l’interesse dei potenziali dipendenti, perdendo grandi opportunità. Comprendere e venire incontro alle loro aspettative, puntando con decisione sul miglioramento del work-life balance, sulla creazione di un’atmosfera di lavoro piacevole e su stipendi e benefit adeguati e di valore è il miglior biglietto da visita per attrarre e trattenere i talenti”.

Randstad Employer Brand 2019

Ferrero

6° Maserati

Bmw

7­° Mondadori

Automobili Lamborghini

8° Rai

4° Thales Alenia Space in Italia

9° Avio Aero

5° Feltrinelli

10° Coca-Cola Hbc Italia

Nel corso della serata, è stato assegnato un ulteriore riconoscimento, il Randstad Globe, a quelle aziende che sulla base della ricerca sono risultate le più attrattive per ciascun fattore oggetto di indagine. Ferrero è stata premiata grazie alla preferenza degli intervistati in cinque ambiti: sicurezza del posto di lavoro, atmosfera di lavoro piacevole, buona reputazione, equilibrio fra vita professionale e privata, responsabilità sociale d’impresa. Automobili Lamborghini ha ottenuto il primato tra i potenziali datori di lavoro nella retribuzione/benefit e nell’uso delle tecnologie di ultima generazione. Thales Alenia Space in Italia ha vinto per il contenuto di lavoro interessante. Coca-Cola HBC Italia è l’azienda ritenuta più solida dal punto di vista finanziario. PwC Italia ha ritirato il riconoscimento come organizzazione considerata con le migliori opportunità di carriera.

Lavoro: cosa chiedono gli italiani alle aziende

Dalla ricerca Randstad Employer Brand emerge come il fattore più ricercato dagli italiani in un datore di lavoro sia l’equilibrio fra vita professionale e privata, indicato dal 53% del campione, seguito dall’atmosfera di lavoro piacevole (52%) e da buona retribuzione e benefits (47%). Poi vengono la sicurezza del posto di lavoro (46%) e le opportunità di carriera (37%). Le donne danno maggiore importanza all’atmosfera di lavoro piacevole (57%, 10 punti in più degli uomini) e al work-life balance (55% contro il 51% dei colleghi), mentre gli uomini, subito dopo l’equilibrio fra lavoro e vita privata, preferiscono buona retribuzione e benefit (48%, contro il 47% delle donne) e sono meno interessati alla sicurezza del posto di lavoro rispetto alle colleghe (44% vs 47%).

Ma le differenze più evidenti emergono per fasce di età: i giovanissimi (18-24 anni) cercano più degli altri un’atmosfera di lavoro piacevole, i Millennial (25-34enni) puntano soprattutto sulle opportunità di carriera, gli adulti tra 35 e i 54 anni danno relativamente maggiore importanza alla vicinanza del posto di lavoro, mentre gli over 55 guardano soprattutto alla solidità finanziaria dell’azienda.

Per i lavoratori part-time (il 19% della forza lavoro) il datore di lavoro più attrattivo è un’impresa che offre un’atmosfera piacevole e un buon equilibrio fra vita professionale e privata. Rispetto ai colleghi che lavorano a tempo pieno, sono meno interessati al salario e ai benefit e alle opportunità di carriera, mentre sono più attenti alla sicurezza del posto di lavoro.

Lavoro: cosa offrono le aziende italiane

Le aziende italiane non sembrano allineate con le aspettative dei potenziali dipendenti. Nella percezione degli intervistati, infatti, le imprese offrono soprattutto solidità finanziaria, ottima reputazione e uso delle ultime tecnologie, fattori diversi da quelli in cima ai desideri dei candidati. Soltanto alla nona posizione troviamo l’equilibrio fra vita professionale e privata (il fattore più ricercato dai lavoratori), all’ottava la buona retribuzione e i benefit e alla settima l’atmosfera di lavoro piacevole. Le aziende sono meglio posizionate per sicurezza del posto di lavoro e opportunità di carriera, in quarta e quinta posizione (in linea con i desideri dei potenziali dipendenti).

Come cercano lavoro gli italiani

Oltre otto italiani su dieci non hanno cambiato lavoro nell’ultimo anno, il 16% ha iniziato a lavorare per un’altra azienda e quasi uno su tre (il 30%) ha intenzione di cambiare nel corso del 2019. Fra i tre gruppi non ci sono differenze marcate nei fattori su cui si basa la scelta del datore di lavoro: per tutti è il work-life balance l’elemento più importante, seguito da atmosfera di lavoro piacevole, buona retribuzione e benefits. I canali più utilizzati nella ricerca di un impiego invece sono diversi se si considera chi ha già cambiato lavoro o chi sta valutando nuove opportunità. Chi è alla ricerca di un’occupazione utilizza soprattutto Infojobs (51%), le agenzie per il lavoro (50%) e altri portali di lavoro come Monster (48%). Poi vengono i siti delle aziende (42%) e le conoscenze personali (40%), Google (34%) e i social media come LinkedIn (36%) e Facebook (22%). Ma chi ha già trovato un nuovo impiego lo ha fatto principalmente tramite contatti e conoscenze personali (38%) e le agenzie per il lavoro (21%). Dopo vengono i portali come Infojobs (16%), Subito (16%), altri siti dedicati al lavoro (13%), le sezioni “lavora con noi” delle aziende (13%), Google (12%), i canali social come Facebook (12%), LinkedIn (13%) e Twitter (5%), mentre risultano meno efficaci i servizi per il pubblico impiego (8%), i recruiter (4%) e le fiere (3%).

RANDSTAD EMPLOYER BRAND 2019 – SCARICA LA RICERCA

Durante la ricerca di un impiego, quasi nove potenziali dipendenti su dieci verificano la reputazione delle imprese per cui si stanno candidando (88%). Questa azione viene compiuta prevalentemente consultando i siti aziendali (48%), poi attraverso le opinioni di famigliari e amici (40%), le bacheche o i portali di annunci di lavoro (40%), visitando l’azienda come nel caso di ristoranti e negozi (35%) e LinkedIn (31%). Anche in questo caso emergono importanti differenze fra le diverse fasce anagrafiche: i più giovani usano soprattutto l’advertising e LinkedIn per controllare la reputazione aziendale, mentre i senior si affidano maggiormente alle opinioni di famigliari e amici (il 39% dei 35-54enni) o visitano di persona l’azienda.

Perché restare in azienda vs perché cambiare lavoro

Gli italiani che hanno scelto di continuare a lavorare per la stessa azienda sono stati attratti soprattutto dalle politiche di work-life balance (45%), dalla sicurezza del posto (41%), dall’atmosfera di lavoro piacevole (41%), dalla solidità finanziaria (38%) e dalla vicinanza dell’azienda (36%). Ma le ragioni che legano i dipendenti all’azienda per cui lavorano variano a seconda della fascia di età: il 34% dei più giovani (under 25) sceglie di restare se ci sono opportunità di carriera, il 29% dei 25-34enni se il datore di lavoro offre programmi formativi, il 39% dei lavoratori fra i 35 e i 54 anni rimane fedele all’azienda se si trova in una posizione conveniente, mentre il 46% degli over 55 mette al primo posto tra i motivi per rimanere la sicurezza del posto di lavoro.

Al primo posto tra i motivi che spingono i dipendenti italiani a cambiare datore di lavoro si trova lo stipendio troppo basso, indicato dal 47% del campione, seguito dallo squilibrio fra vita privata e professionale (38%), dalle scarse opportunità di carriera (36%), dalla mancanza di premi o di riconoscimento professionale (34%) e dalla carenza di sfide (30%). L’assenza di stimoli e sfide professionali è primo motivo che induce i lavoratori 55-64enni a cambiare, la generazione successiva (35-54 anni) se ne va più per mancanza di riconoscimenti e i Millennial (25-34 anni) cercano opportunità se si accorgono di non avere un buon rapporto con il proprio diretto superiore. I giovanissimi fra i 18 e i 24 anni lasciano il posto se non intravedono opportunità di carriera.

Credits Images:

La statuetta del premio Randstad Employer Brand