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Lifestyle

Orologi alto di gamma: guida all’acquisto

Per scegliere il segnatempo giusto e magari anche trarne un guadagno sul medio o lungo termine, bisogna prima studiare e capire il mercato e la sua storia

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L’italiano ha un rapporto viscerale con l’orologio. Il collezionista medio lo ama, lo indossa, lo ammira. Certo, se poi ci si sposta ad alti livelli, quando gli zeri diventano almeno sei, questi piccoli oggettini ticchettanti non vengono neanche indossati, alle volte nemmeno toccati a mano nuda, ma solo guardati e conservati come opere d’arte. D’altronde su una scala da uno a dieci, se un orologio di livello cinque può avere una valutazione di 50 e uno di livello dieci viene pagato 500, si può comprendere questo atteggiamento. Bisogna anche pensare che le quotazioni odierne erano solo impensabili qualche decennio addietro e questo ha spostato, con decisione, l’ago della bilancia, portandolo dalla passione all’investimento.

Il “collezionista”, così come lo dipinge l’iconografia corrente, è un personaggio un po’ romantico, che insegue senza tregua i suoi oggetti del desiderio. Questa immagine stereotipata è spesso molto vicina alla realtà di persone che, magari serie ed intransigenti nel lavoro, si abbandonano a questa passione con grande trasporto. È facile, infatti, cedere alla bellezza e al fascino dei segnatempo, specie di quelli d’epoca: più se ne conoscono tutte le peculiarità e il valore, più è difficile fare a meno di acquistarne di nuovi. Ci si accorgerà, infatti, che non è affatto vero che tutto o quasi è già stato scritto o creato in varie fasi storiche dell’orologeria da polso, mentre l’inventiva sia del design che meccanica trova una varietà di forme e di funzioni oggi assolutamente impensabili.

Certo, il mercato del collezionismo sta cambiando. Prima si parlava solo di orologi vintage, adesso si stanno imponendo anche i contemporanei, scambiati a prezzi altissimi. «Questo riguarda sia i grandi nomi internazionali che quelli meno conosciuti», ci ha detto Aurel Bacs, Senior Consultant della casa d’aste Phillips in Association with Bacs & Russo, «abbiamo a che fare con una nuova generazione che si affaccia ora al mercato. Vedo questo andamento nell’arte e nelle auto da collezione: i giovani adorano il fascino dell’oggetto esclusivo, prestigioso ma non vogliono i problemi che ne derivano. È un’altra generazione abituata alle comodità che non ha conosciuto lo charme del classico. Tuttavia, chi si interessa dell’orologio moderno esclusivo si occupa anche del pezzo d’epoca e viceversa, in quanto le due cose non si escludono».

Il primo “saggio” passo per entrare in questo mondo è informarsi il più possibile. Indispensabili quindi libri di orologeria per la conoscenza base, le riviste specializzate, i forum, i blog, le pagine social. Importante anche il contatto con la parte più commerciale del collezionismo, con la consultazione dei cataloghi d’asta e dei marketplace, due interpretazioni diverse importanti per la verifica delle quotazioni e degli interessi propri del mercato. In ogni caso “la cultura” è indispensabile per acquisire sull’argomento orologio una preparazione di base che servirà poi nelle contrattazioni con gli antiquari specialisti nel settore, nella frequentazione delle aste, dei mercatini, nelle visite ai musei, ma anche nell’approccio con il proprio concessionario di fiducia o con la boutique monomarca. Poi bisognerà fare i primi acquisti. Il consiglio è di iniziare con dei pezzi di basso valore ma di alto godimento, lasciando da parte la smania dell’investimento e iniziando a saggiare il mercato. Tutto il resto verrà da sé e sarà divertente e, spesso, anche economicamente appagante.

Credits Images:

L’Audemars Piguet Royal Oak “Jumbo” Extra-Thin Only Watch, l’ultimo 15202 alimentato dal Calibro 2121, introdotto per la prima volta sul Royal Oak nel 1972