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Difendiamoci alla superficialità

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Se ne parla e fa anche piacere discuterne, ma sulla concretezza e l’implementazione delle azioni comuni necessarie non ci sono forti segnali positivi all’orizzonte. Con il termine sostenibilità si abbracciano un’infinità di aree bisognose di essere considerate, studiate e sviluppate, rispettando la natura, le persone, i contesti in modo totalmente differente da quanto fatto finora.

Troppi gli interessi in gioco, enorme la dedizione richiesta alla causa, unica la concentrazione necessaria. Insomma, pare che il problema, se così lo si vuole definire, sia responsabilità di altri, sebbene non si sappia ancora esattamente di chi! Nel frattempo, la natura presenta un conto molto salato, inviando segnali inequivocabili – la frana di qualche mese fa a Ischia (in foto ) per fare un esempio – che solo gli stupidi possono non considerare. Fanno intendere come in molti casi si sia agito in modo irresponsabile, danneggiando irrimediabilmente non solo le cose, ma anche le persone, e questo è un fatto ben più grave. I dati statistici relativi ai cambiamenti climatici evidenziano una situazione generale pericolosa, ma sono in molti casi poco considerati. Ci sono poi individui che negano la realtà, altri si rifanno a periodi storici precedenti che, a detta loro, presentavano le medesime problematiche. Insomma, corsi e ricorsi storici, cicli di vita che vanno accettati.

Sono affermazioni che non devono più stupirci: sino a quando le persone non saranno colpite nel proprio ambito tutto resterà importante, ma non necessariamente bisognoso di interventi radicali, strutturati e definitivi. Ma dobbiamo arrivare a tanto?
Forse sarebbe il caso di ripristinare la sana logica che accetta riflessioni, considerazioni e prese di posizione esclusivamente se appoggiate da aree di competenza certificate. Possiamo sostenere senza alcun dubbio che oggi, prima di proteggerci dalle calamità, dovremo difenderci sempre più da questa ondata di superficialità generale. Se accettiamo che tutto diventi discussione banale, sarà sempre più complesso intervenire in modo progettuale. Prendiamo atto che non possiamo più esclusivamente discutere. Sarebbe propedeutico al miglioramento che ci si impegni, aiutando chi supportato da dati scientifici sta lavorando a favore di una messa in sicurezza del sistema. È un dato di fatto che molto di quanto in via di peggioramento nel mondo sia imputabile a “inquilini” che hanno frainteso la libertà e il benessere con una sorta di arroganza e incompetenza, logorando l’intero sistema.

In questo contesto, comunque, esistono esempi virtuosi, aziende che hanno imboccato strade diverse, più corrette e determinate nell’agire verso un “nuovo progresso”. Valutiamole attentamente, consideriamo i loro prodotti e l’atteggiamento tenuto nei confronti dei collaboratori e aiutiamole da utilizzatori, se quanto dichiarato è supportato da esempi concreti, coraggiosi e veri. Abbiamo sempre più bisogno di innovazione virtuosa da seguire!