I bambini africani con il ventre gonfio per la fame sono una realtà lontana dalle scuole italiane, eppure la povertà alimentare esiste anche da noi e colpisce soprattutto i più giovani, con conseguenze negative sul loro sviluppo e sulla loro capacità di apprendimento. Non basta infatti riuscire in qualche modo a sfamarsi, per avere un’alimentazione sana sono necessari in media 222,29 euro al mese per due persone e sono in molti a non averli: 1 milione e 50 mila famiglie. Invita all’attenzione su questo tema Fondazione per la Sussidiarietà con la prima indagine qualitativa e quantitativa in Italia, realizzata con le università Cattolica e Milano-Bicocca. Questa analisi apre la strada a un Osservatorio permanente sulla povertà alimentare, con lo scopo di monitorare il fenomeno per poterlo contrastare meglio. Si rivelano preziosi i dati della Fondazione Banco Alimentare, che da vent’anni raccoglie il cibo in eccedenza e lo distribuisce tra chi ne ha bisogno, soprattutto persone disoccupate, malate, vedove o separate. La necessità di conoscere nei dettagli la situazione va oltre l’interesse pratico di essere aggiornati sulla lotta alla povertà alimentare: infatti, un aspetto che aggrava la malnutrizione è l’isolamento in cui si trova chi ne soffre. Le storie dietro i numeri del rapporto parlano di legami sociali deteriorati e di un senso di solitudine diffuso. A livello di opinione pubblica, poi, 3 milioni di persone in stato di bisogno sono quasi invisibili. Questa indagine è un primo passo per cambiare la situazione.
INCIDENZA DELLA POVERTÀ ALIMENTARE |
12,4% delle persone in cerca di lavoro |
10,3% delle famiglie con tre o più figli |
6,7% dei ragazzi con 6-14 anni |
6,5% degli anziani con più di 75 anni |