A -20% o A+++. Quale etichetta energetica scegliere?

La sostituzione dei vecchi elettrodomestici in Europa (20 milioni solo in Italia) darebbe un risparmio di elettricità pari alla produzione di nove centrali termoelettriche da 500 megawatt. Ecco come (e quali) acquistare

Non ce ne accorgiamo ma in media, ogni giorno, ne abbiamo due o tre funzionanti a pieno regime nelle nostre case. Una convivenza silenziosa (o quasi) che pesa più di quanto pensiamo sull’ambiente, dato che frigorifero, congelatore, lavabiancheria, forno elettrico, lavastoviglie (e poi frullatori, aspirapolvere, ferri da stiro, asciugacapelli e quant’altro) sono tra i principali responsabili dei consumi energetici domestici. Per fortuna lo hanno ben compreso, e tempestivamente, le principali aziende produttrici di elettrodomestici: gli sforzi compiuti negli ultimi anni in direzione di un risparmio di energia (e acqua nel caso di lavatrice e lavastoviglie) sono stati infatti considerevoli, e il raggiungimento di elevati livelli di efficienza nelle prestazioni è andato di pari passo con la ricerca del minimo impatto ambientale possibile.

SEMPRE PIÙ EFFICIENTII risultati ottenuti sono stati tanto rilevanti che l’Unione Europea ha ritenuto necessario modificare l’etichetta energetica presente sugli elettrodomestici per adeguarla all’innalzamento degli standard, che peraltro continuano a essere costantemente migliorati. Così capita sempre più spesso di vedere sulle etichette dei prodotti esposti nei negozi di elettrodomestici indicazioni come A-20%, A-30% o anche A-50%. Il significato? Semplice: in base ai test effettuati dal produttore, l’apparecchio in questione consuma il 20, 30 o 50% in meno rispetto ai parametri stabiliti dalla normativa per la classe di efficienza più elevata (la A, appunto).

ELETTRODOMESTICI: LA CARTA D’IDENTITÀ

L’etichetta energetica, obbligatoria in Ue sui grandi elettrodomestici, dal prossimo anno dovrebbe essere applicata anche a Tv, aspirapolvere e macchine per il caffé. Indica: il consumo annuo di energia e acqua, la capacità di carico e le emissioni sonore. Nelle lavastoviglie è indicata anche l’efficienza di asciugatura, e nelle lavabiancheria quella di centrifuga. In seguito a un adeguamento legislativo di fine 2010 l’efficienza viene espressa in sette classi energetiche: dalla A+++ alla D o alla F. In sostanza è stato l’innalzato lo standard più elevato, ormai insufficiente per indicare le caratteristiche degli apparecchi più moderni.

Nei frigoriferi il top dell’efficienza energetica, che già ha abbondantemente superato la classe A fissata per legge, può essere valutato contando i segni + che seguono la lettera A (da uno fino a tre). Molta attenzione è stata posta anche al consumo di acqua, soprattutto nelle lavastoviglie, dove si è raggiunto il traguardo minimo di soli sette litri. Inoltre all’interno della varietà dei programmi è presente sempre più spesso l’opzione “eco”, che in genere allunga un po’ i tempi di lavaggio, ma garantisce un maggiore risparmio. Ancora, diversi modelli sia di lavastoviglie sia di lavabiancheria sono dotati di doppio attacco per l’acqua calda; questa caratteristica consente agli utenti che dispongono nella propria abitazione di fonti di energia rinnovabile (per esempio il fotovoltaico) di collegare l’apparecchio all’acqua di rete, usufruendo quindi per il suo funzionamento di energia pulita. Un altro esempio interessante è quello delle lavabiancheria con sistema di autodosaggio del detersivo, che evita l’utilizzo di quantità eccessive di prodotto, a vantaggio della salute delle acque del Pianeta. Un aspetto fondamentale nella riduzione dell’impatto ambientale dei grandi elettrodomestici è poi l’utilizzo della sensoristica, che consente di adeguare i consumi alle effettive necessità in fase d’uso. Per fare alcuni esempi, una lavatrice di ultima generazione è in grado di “riconoscere” il peso della biancheria caricata e di aumentare o ridurre di conseguenza l’utilizzo di acqua, e una lavastoviglie riesce a valutare il grado di sporco dei piatti e delle pentole inserite, effettuando il tipo di lavaggio più adeguato senza sprechi. Anche il mondo del piccolo elettrodomestico ha fatto la sua parte, producendo per esempio aspirapolvere e scope elettriche in grado di abbattere considerevolmente l’utilizzo di energia garantendo prestazioni identiche a quelle di un apparecchio di wattaggio superiore, o ferri da stiro dai consumi decisamente contenuti.

SOSTENIBILITÀ REALEBen si comprende quindi quanto sia importante, in un’ottica ecosostenibile, scegliere gli elettrodomestici nella maniera giusta, e addirittura, quando possibile, sostituirli prima che arrivino a fine vita. Quest’ultima opzione implica certo uno sforzo economico iniziale, ma in prospettiva garantisce, oltre a un considerevole risparmio sulla bolletta (ancora maggiore se si usufruisce delle tariffe energetiche ridotte), un reale contributo all’abbattimento dei consumi energetici. È stato infatti calcolato che negli ultimi dieci anni gli elettrodomestici più efficienti hanno permesso di risparmiare, in Europa, 34 TWh (terawattora) di elettricità, pari a circa 17 milioni di tonnellate di Co² non immessi nell’atmosfera. La sostituzione dei circa 188 milioni di elettrodomestici obsoleti presenti in Europa (20 milioni in Italia) con quelli a elevata efficienza comporterebbe un risparmio di elettricità pari a 44 TWh, cioè 22 milioni di tonnellate di Co² (2,3 milioni di tonnellate in Italia) emesse in meno. In pratica, sarebbe come chiudere nove centrali termoelettriche da 500 megawatt (fonte Ceced).

IN EUROPA

118

milioni gli elettrodomestici obsoleti

44

tWh il risparmio di elettricità se venissero sostituiti con quelli ad alta efficienza. cioè:

22

milioni di tonnellate di cO2 non immessi nell’atmosfera

OCCHIO ALLE PROPOSTEOltre all’etichetta energetica, recentemente modificata e migliorata, ci sono altri aspetti che possono aiutarci a riconoscere la natura green di un singolo prodotto o di una linea di elettrodomestici. Bosch, ad esempio, propone con il claim “Green Technology Inside” una serie completa di grandi elettrodomestici con elevatissime prestazioni e consumi minimi, come la lavastoviglie EcoStar, in classe A+++ dichiarata e con un consumo di soli sette litri di acqua, che garantisce un’asciugatura perfetta grazie alle proprietà del minerale naturale zeolite. Nell’area del bucato, Electrolux ha messo a punto un’accoppiata green formata dalla lavabiancheria Sunny e dall’asciugabiancheria Solarex: la prima può essere alimentata dall’acqua calda di rete prodotta da fonti di energia alternative, assicurando in tal caso un risparmio energetico fino al 50%; l’asciugabiancheria, invece, grazie al funzionamento a pompa di calore e alla tecnologia brevettata Energy Smart consuma il 40% in meno di energia rispetto a un analogo apparecchio in classe A. Rispettosa dell’ambiente è anche Saver a marchio Indesit, con le opzioni Eco Time ed Energy Saver. Sempre Indesit ha lanciato quest’anno una gamma di i consumi frigoriferi in classe A++ che, secondo stime aziendali, permette a chi cambia un frigorifero acquistato cinque anni fa di risparmiare il 60% di energia, ovvero l’equivalente di circa 50 euro all’anno. La tedesca Miele ha puntato sullo sfruttamento delle tariffe energetiche ridotte con la linea di lavabiancheria e asciugabiancheria Night Energy, caratterizzata, oltre che da consumi ridotti, da un’elevata silenziosità che ne consente l’uso notturno e dal posticipo di avvio fino a 24 ore, per programmare l’accensione negli orari più vantaggiosi.

PICCOLI E RISPARMIOSIAnche nel campo dei piccoli elettrodomestici troviamo molte soluzioni rispettose dell’ambiente. Il marchio Rowenta, per esempio, propone la linea Eco Intelligence, che comprende aspirapolvere e ferro a caldaia che permettono di ridurre i consumi fino al 35% e sono fabbricati con materiali riciclabili fino all’80%. Utilizza invece plastica riciclata fino al 70% la linea Green Range di Electrolux; quest’azienda è stata anche protagonista dell’iniziativa “Vac from the sea”, che ha visto volontari e tecnici esperti impegnati nel recupero della plastica dispersa nel mare, dalla quale sono stati ricavati aspirapolvere. Anche Hoover ha lanciato una gamma dedicata agli amici dell’ambiente: il suo nome è Green Ray, e include sia aspirapolvere sia scope elettriche che garantiscono le stesse prestazioni di pulizia rispetto a modelli con wattaggi più elevati, con un risparmio che può raggiungere il 40%. Da Philips, infine, arrivano il ferro da stiro EnergyCare Steam Iron, che grazie a un innovativo sistema di emissione del vapore abbatte i consumi del 20%, e il rasoio SensoTouch 3D, dotato di una particolare spina di alimentazione che permette di risparmiare il 10% di energia e commercializzato in una confezione a basso impatto ambientale.

IL COSTO D’USO? SI PUÒ MISURARE

Quanto costa l’utilizzo di un elettrodomestico? come scegliere quello che fa risparmiare di più? media World risponde a queste domande con il servizio uso&consumo, sviluppato con il centro di ricerca asaP smF dell’università di Brescia. le categorie coinvolte sono quelle con i consumi più elevati: lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, frigoriferi e congelatori. Per lavatrici e lavastoviglie il calcolo tiene conto anche del consumo di acqua, detersivi e additivi. il sistema segnala sull’etichetta il costo medio annuo di utilizzo del prodotto; è anche possibile effettuare una simulazione nel punto vendita attraverso i computer del reparto o un totem dedicato.

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