Tagli in 23 sedi all’estero, nuova polemica attorno all’Enit

La perplessità del presidente di Federalberghi e senatore Bernabò Bocca: “Ma l’ente sta per chiudere?”

Nuova polemica attorno all’Enit, l’agenzia nazionale per il turismo con il compito di promuovere l’Italia all’estero. “Entro il 24 novembre dovrà tornare in Italia tutto il personale di 23 tra uffici e sedi all’estero dell’Enit, ma l’ente sta per chiudere?”, si è chiesto con preoccupazione il senatore Bernabò Bocca dopo aver ascoltato l’audizione del commissario straordinario dell’Enit, Cristiano Radaelli di fronte alla decima Commissione Industria, commercio e turismo del Senato.Radaelli, persona che stimo, ha detto che si punterà soprattutto su Internet per promuovere il turismo – ha aggiunto Bocca, che ricopre anche il ruolo di presidente di Federalberghi – Alla vigilia dell’Expo, va bene l’attenzione al digitale, ma in un momento in cui l’unica cosa che tira è la clientela internazionale, avere delle sedi sguarnite dei loro delegati mi sembra una cosa abbastanza paradossale”. Inoltre “in questa fase di transizione, non abbiamo avuto una spiegazione chiara sui tempi in cui verranno sostituiti i delegati all’estero – precisa Bocca -. Temo uno smantellamento degli uffici senza che ci sia un progetto alternativo. Le piccole imprese che vanno sui mercati esteri, hanno bisogno di trovare un punto di riferimento”.A rassicurare sull’impegno dell’Enit è stato lo stesso Radaelli: “La nuova Agenzia diventerà sempre più un partner commerciale per le imprese italiane. Le sedi oltre confine saranno comunque mantenute e sviluppate e il personale verrà assunto con contratto locale”. Nei prossimi giorni i vertici dell’Enit presenteranno “un piano che prevede un’azione innovativa forte e incisiva di promozione dell’immagine dell’Italia”.

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