Maglie più larghe sui controlli anti-mafia per favorire il completamento del mega-cantiere Expo Milano 2015. Con questo obiettivo il Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza, alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha ratificato il nuovo documento che modifica alcuni aspetti della normativa finora applicata. Si punta, in pratica, a far coincidere la sicurezza e la trasparenza nei cantieri con l’efficienza e la celerità delle opere. Come? Innanzitutto alzando allargando le maglie dei controlli, che saranno riservati da ora solo ad appalti superiori ai 100 mila euro (prima erano 50 mila euro, la normativa europea li fissa a 150 mila); cade, inoltre, l’obbligo per aziende che già hanno lavorato in Expo di ripetere l’iter di certificazione nel caso tornino in cantiere con un nuovo appalto.Meno controlli quindi? Le istituzioni, tuttavia, garantiscono che l’Esposizione Universale resterà un evento mafia-free. “Il nostro obiettivo – spiega Giuseppe Sala, commissario delegato del governo per l’evento e a.d. di Expo 2015 spa – è alleggerire le procedure perché è l’unico modo per rispettare i tempi ora che si sono moltiplicate le imprese presenti in cantiere”.
I RISULTATI DELLA LOTTA ANTI-MAFIALa giornata di lunedì 5 maggio è stata anche l’occasione per presentare il resoconto dell’attività anti-mafia svolta finora. In questi anni sono stati analizzati i lavori a Rho-Pero, ma anche quelli delle infrastrutture collegate, ed è soprattutto qui che, finora, avrebbe tentato di infiltrarsi la criminalità. Dal 2011 a oggi sono state emesse 33 informazioni interdittive (due a imprese impegnate nel sito espositivo, le altre attive sui cantieri delle infrastrutture), sono stati negate sette iscrizioni alle White List, da cui un’azienda è stata invece depennata. Dal 2009 a oggi ci sono stati 66 accessi ispettivi nei cantieri (20 dei quali concentrati fra gennaio e aprile 2014). E ancora: 2.400 i soggetti controllati e 1.124 i mezzi. Durante il vertice, Maroni (che, anche da ex ministro degli Interni si è detto «in piena sintonia» con il governo sull’accelerazione delle procedure dei controlli anti mafia) ha ribadito al ministro le richieste che la Regione aveva avanzato al premier Renzi lo scorso 4 marzo sulle opere connesse a Expo: «Il governo aveva preso impegni precisi che finora non ha mantenuto». Ma in serata il ministro Maurizio Lupi ha firmato il decreto che sblocca 141 milioni per le infrastrutture.
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