Smart Angel, l’applicazione che fa da angelo custode alle persone disabili

Sviluppata a Genova, è stata premiata da Microsoft l’app che agevola la vita quotidiana di chi ha la sindome di Down

È stata premiata da Microsoft Smart Angel, l’innovativa applicazione nata a Genova che fa da “angelo custode” alle persone affette da sindrome di Down o con disabilità intellettive, aiutando a migliorarne l’autonomia nella vita quotidiana. Finanziato dalla Regione Liguria con un milione di euro (in parte derivato da fondi Ue), il progetto ha ottenuto il premio Apps Development Partner 2015 come miglior prodotto dell’area Emea (Europe, Middle East, Africa).

L’APPLICAZIONE. Smart Angel è un’applicazione che, installata sul cellulare degli utenti con disabilità, lo dota di strumenti che agevolano l’organizzazione delle normali attività quotidiane, come agende e to-do-lists. Ad integrare il software vengono messi a disposizione degli utilizzatori anche altre importanti funzioni, quali richieste d’aiuto, tracking e alerting per monitorare lo stato di salute e le azioni della persona.

UN AIUTO CONCRETO E DISCRETO. Tutto questo è collegato al centro di supporto Cepim – Centro italiano Down Onlus, che esercita una funzione di controllo sugli utenti. Il Centro ha infatti a disposizione un’interfaccia che permette di monitorare in tempo reale chi utilizza Smart Angel e agevolarne le operazioni, oltre naturalmente ad agire in caso di anomalie o richieste d’aiuto. Alla base di Smart Angel sta un concetto di aiuto non invasivo o sostitutivo rispetto alla persona con disabilità, che quindi può vivere le sue giornate in piena autonomia, con la garanzia di ricevere aiuto in situazioni problematiche. Un vero e proprio “angelo custode”, insomma, discreto e invisibile, ma con tutti i vantaggi che la tecnologia può procurare.

TEAM LIGURE. Ad elaborare il progetto è stata Softjam, azienda genovese che opera nel settore Ict (tecnologie per l’informazione e la comunicazione); collaborano i partner Ett, Linear, Medical Coop, Cgallery, Cnr-Istituto tecnologie didattiche e Università degli studi di Genova. Il progetto è però partito da Si4Life, polo di ricerca e innovazione ligure che aggrega aziende, centri di ricerca e ospedali per favorire innovazione e sviluppo tecnologico nel territorio.

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