Russia: oltre 330 top brand bloccano le attività. L’elenco aggiornato

Amazon, L’Oréal, McDonalds, ma anche Ferrari, Eni e Prada. Cresce di giorno in giorno il numero dei grandi marchi che hanno deciso di dare un segnale concreto all’invasione di Mosca in Ucraina. La lista di un gruppo di ricercatori di Yale su chi si è fermato (e chi non ancora)

Il 9 marzo erano 300, questa mattina l’elenco aggiornato dice 330. È il numero dei brand che hanno deciso di agire concretamente contro l’invasione dell’esercito russo in Ucraina. Come? Sospendendo le proprie attività, fermando le esportazioni o impedendo l’accesso ai propri servizi ai residenti in Russia.

L’elenco comprende alcune delle più grandi multinazionali al mondo. Amazon, ad esempio, ha deciso di sospendere le sue attività commerciali sul territorio, negando inoltre l’accesso al canale video Prime per i clienti in Russia, la spedizione dei prodotti e l’accesso ai nuovi clienti del servizio cloud Aws. Tra gli annunci più recenti anche quello di L’Oréal, che ha deciso di chiudere temporaneamente i negozi e punti vendita gestiti direttamente nei grandi centri commerciali russi, così come i suoi siti di e-commerce. Tra gli oltre 330 marchi fanno parte multinazionale di ogni Paese e settore: da McDonald’s, Pizza Hut, Victoria’s Secret ed Estée Lauder, a Ferrari, Lamborghini, Rolex, Honda, Prada, Eni, PayPal, eBay e 3M.

Un gruppo di ricercatori della Yale School of Management aggiorna quotidianamente un elenco con i brand che si sono ritirati dalla Russia, ma anche di quelle restano con una grande esposizione.

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