La miglior qualità della vita? La si trova a Belluno, prima nella 28esima edizione della classifica de Il Sole 24 Ore. E la città veneta è in ottima compagnia con altre sei province alpine, vere dominatrici di questo anno: Aosta, Sondrio, Bolzano,Trento, Trieste e Verbano-Cusio-Ossola. I primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, dei territori italiani miscelando 42 indicatori in sei macro-settori.
In coda alla graduatoria c’è spazio per Campania e Puglia in ben otto nelle ultime dieci posizioni: Caserta è la peggiore del 2017, davanti a Taranto e Reggio Calabria. Il divario Nord-Sud si amplia sempre di più, tanto che la prima provincia meridionale nel raking è Oristano al 52esimo posto. Le aree centro-settentrionali, infatti, non solo ribadiscono i loro primati storici negli indicatori economici (dalla ricchezza al lavoro), ma guadagnano anche in demografia e tempo libero, che una volta erano la fortuna del Sud. Al Mezzogiorno restano solo i buoni successi nella banda larga.
Belluno torna al primo posto della classifica sulla qualità della vita come nella prima edizione del 1990, recuperando tre posizioni. Spiccano i risultati per Giustizia e sicurezza e Ricchezza e consumi. In particolare, qui si è verificato il minor numero di rapine in rapporto alla popolazione. Aosta perde la vetta e scivola al secondo posto, confermandosi in vetta a Demografia e ambiente, ma scontando il crollo in Lavoro e innovazione. Medaglia di bronzo per Sondrio, che domina Ambiente e servizi e soffre nel lavoro per la crisi bancaria.
Nella Qualità della vita si verifica un calo delle grandi città. Milano, per esempio, frena su Ambiente e servizi ed è ultima per Giustizia e sicurezza pur rimanendo all’ottavo posto. Roma arretra negli indicatori economici e perde il primato in Cultura e tempo libero (a vantaggio di Firenze): cala così dal 13esimo al 24esimo posto. Palermo guadagna due posizioni (ma è 97esima), mentre Napoli resta al 107. Genova perde 27 posti e scivola al 48, Torino cinque, Bologna e Firenze sei. Da segnalare l’ascesa di Ascoli Piceno, che risale di 27 posizioni fino al 15esimo posto, e di Crotone che emerge dai bassifondi con un +21 (85). Crollano Savona (-34, ora al 58esimo posto)e Massa Carrara, che in un solo anno è scesa dal 49° al 72° posto (-23).
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