Pressing governo su anticorruzione, “così aumenteremmo il reddito”

Secondo la Banca mondiale con un’efficace lotta alla corruzione la crescita del reddito sarebbe superiore del 2-4%, aumenterebbe il settore delle imprese e si favorirebbero investimenti esteri. Il premier Mario Monti e il ministro, Paola Severino cercano intese al Senato

Con una lotta efficace alla corruzione l’Italia potrebbe contare su una crescita del reddito compresa tra il 2 e il 4%, ma non solo: dove la corruzione è più bassa, il settore delle imprese fino al 3% annuo in più; inoltre, la corruzione rappresenta una tassa del 20% sugli investimenti esteri. Stime della Banca mondiale, stime che il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha utilizzato per sottolineare l’urgenza di una legge anticorruzione per l’Italia. Il disegno di legge, che ha superato il passaggio alla Camera lo scorso giugno, si è arenato al Senato dove il Popolo della Libertà (Pdl) ha fatto capire che non voterà il provvedimento senza che venga trovato un accordo anche su intercettazioni e responsabilità civile dei giudici. Il governo, però, non demorde e cerca di superare un ostacolo per un provvedimento che “era e rimane una priorità”, ha precisato Severino nel corso del suo intervento al workshop Ambrosetti di Cernobbio, spiegando alla platea di manager e imprenditori come il funzionamento della macchina giustizia rappresenta un “tassello centrale” nella strada per la ripresa della competitività. In una video-intervista a Report, anticipata da Corriere.it, il ministro della Giustizia ha annunciato che in Senato il governo continuerà “sulla strada seguita alla Camera. Non sulla conclusione” (alla Camera fu messa la fiducia, ndr), ma tentando “soluzioni concordate. Quello che eviterò – ha precisato – è che dalla piramide si tolgano le fondamenta, sennò crolla”. Traffico d’influenza o corruzione tra privati “sono punti qualificanti della riforma”: sì a miglioramenti “ma eliminarli mi sembrerebbe controcorrente”.

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