Piano per l’Africa, l’Ue investe sui Paesi dei migranti

Strasburgo approva un fondo europeo per risolvere con investimenti ad hoc l’emergenza immigrazione

L’Europa interviene sul problema migranti, e punta alla radice: il cosiddetto Piano per l’Africa è pronto per essere presentato a Strasburgo, e promette di investire risorse nei Paesi del Sud del Mediterraneo, per risolvere le cause dell’emergenza umanitaria che li affligge.

PIANO PER L’AFRICA. Lo scopo è quello di convogliare gli aiuti umanitari verso i Paesi da cui i migranti che approdano sulle coste europee provengono, e su quelli attraverso cui transitano. Il Piano per l’Africa comincia con un investimento base di 750 milioni assicurata dal bilancio Ue, arricchito in seguito dai contributi degli Stati membri, di istituti finanziari e di aziende private, arrivando a un budget di oltre tre miliardi di euro, che potrebbero arrivare ai 30 entro il 2020. Si punta inoltre a raddoppiare i fondi coinvolgendo le imprese private europee che lavorano proprio negli Stati al centro del Piano per l’Africa.

IL FONDO. Il fondo per gli investimenti in Africa è parte del Migration compact proposto dal Governo italiano. Destinerà ai Paesi coinvolti, quelli dai quali parte il maggior flusso di migranti, garanzie creditizie, capitali di rischio e contributi in conto capitale o conto interessi; fornirà risorse che andranno ad affiancarsi e ad arricchire gli investimenti già destinati dall’Unione europea e dai singoli Stati membri, in particolare in piani legati alla creazione di posti di lavoro nel Continente africano. Particolari interventi saranno studiati, inoltre, per sostenere il lavoro delle autorità locali, per incentivare lo sviluppo economico e sociale, per la sostenibilità energetica e nel campo dell’agricoltura, per lo sviluppo delle infrastrutture (scuole e ospedali in primis).

A CHI È DESTINATO. In particolare, a beneficiare dell’investimento europeo saranno inizialmente Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Palestina, Giordania e Libano, oltre alla Siria, che però sarà interessata “con riserva”: qui, nell’area mediterranea, convergeranno il maggior numero di risorse. Oltre ai Paesi mediterranei, parte delle risorse finirà anche nell’Africa sub-sahariana, considerata alla stregua di un unico grande Continente. Oltre a questi, poco meno di un terzo dei fondi potrebbe essere destinato agli Stati che aspirano all’annessione all’Ue, in particolare Turchia e Balcani; oltre a questi, potrebbero in futuro entrare a far parte del Piano anche alcuni Paesi asiatici e l’America Latina.

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