Pa pronta alla conversione digitale: nel 2020 investirà 4,2 mld nell’Ict

Per l’85% degli Enti pubblici l’obiettivo è migliorare il rapporto con i cittadini. La spesa in information technology diventerà quindi strategica

La pubblica amministrazione italiana è finalmente pronta a convertirsi al digitale. Nel prossimo anno, infatti, per l’85% degli Enti pubblici i nuovi investimenti avranno un unico obiettivo prioritario: migliorare il rapporto con i cittadini. La spesa in information technology diventerà quindi strategica: secondo le previsioni, ammonterà a circa 4,2 miliardi di euro, pari al 13% del totale della spesa Ict italiana. È la fotografia scattata dall’Assintel Report 2020 (la ricerca sul mercato Ict e Digitale in Italia) da cui emerge anche che la trasformazione digitale della Pa è ostacolata da tre fattori. Innanzitutto dal fatto che cultura organizzativa e/o top management non sono preparati e aperti al cambiamento continuo. Pesano, poi, la carenza di risorse economiche e la difficoltà nel trovare competenze digitali adeguate. In particolare, il 60% delle realtà italiane intervistate, percentuale che arriva addirittura al 96% negli Enti della Pubblica amministrazione, lamenta l’oggettiva impossibilità a reperire figure che abbiano la giusta preparazione che le nuove mansioni richiedono. Ma quali sono le aree più sguarnite? Quelle della cyber security e del cloud, ma anche dei data analytics.

“Puntiamo a una pubblica amministrazione che rema tutta nel verso della digitalizzazione e innovazione per un Paese unico. I nostri obiettivi si focalizzeranno sull’aumento dell’utilizzo dei servizi digitali in Italia per i cittadini e le imprese, l’aumento della produttività e dei posti di lavoro e un ecosistema culturale ed economico in grado di sviluppare e attrarre nuove competenze e innovazioni” ha commentato la ministra dell’Innovazione tecnologica e della Digitalizzazione, Paola Pisano.

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