Nobel per la Chimica ai microscopi a fluorescenza

Premiati Eric Betzig,William E. Moerner e Stefan W. Hell e che hanno perfezionato il dispositivo ottico per vedere perfino le molecole più piccole. Si tratta di un progresso per il settore delle nanotecnologie

Il Nobel per la Chimica 2014 è stato assegnato a Eric Betzig, Stefan W. Hell e William Moerner, che grazie ai loro studi, sono riusciti a ottimizzare il microscopio ottico potenziandolo al punto da vedere anche le molecole infinitamente più piccole.

I NANOSCOPI. Gli scienziati con le proprie ricerche hanno aperto la nuova frontiera della nanoscopia con lo sviluppo di microscopi a fluorescenza. Grazie a questi dispositivi è possibile visualizzare elementi delle dimensioni di miliardesimi di metro, come ad esempio placche proteiche responsabili del Parkinson o dell’Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative.

Questi dispositivi, infatti, rendono visibili strutture cellulari che vanno oltre la barriera dell’infinitamente piccolo dei 2 micrometri (circa 0,2 milionesimi di metro, limite stabilito nel 1878).

LA RICERCA. I microscopi potenziati sono il frutto di studi proseguiti in parallelo dagli scienziati. Il primo ad aprire la strada verso la nanoscopia è stato il tedesco Hell che nel 2000 ha messo a punto la tecnica Sted (Stimulated emission deplerion), con cui una molecola fluorescente viene puntata da un raggio laser, mentre un altro ne annulla la luminescenza, tranne nell’area da studiare dalle dimensioni di miliardesimi di metro.

Successivamente gli americani Betzig e Moerner hanno sviluppato il metodo della microscopia a molecole singole, con la quale si rende fluorescente la molecola che si desidera studiare.

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