Miss Islanda apre le iscrizioni. Rispondono arzille 80enni e uomini

Nel Paese all’estremo nord d’Europa per boicottare il concorso di bellezza nazionale, accusato di mercificare il corpo femminile, si usa l’arma dell’ironia

Non è un buon periodo per i concorsi di bellezza. Se in Italia la Rai ha deciso di cancellare (almeno dal suo palinsesto) Miss Italia; in Islanda non va meglio. Il Paese all’estremo nord d’Europa è infatti alle prese con un insolito (ma decisamente divertente) tentativo di boicottaggio di Miss Islanda. Tutto è cominciato quando l’organizzatore del concorso con sede a Reykjavik, Raf Rafnsson, stanco di vedere elette miss dalla bellezza troppo stereotipato ha dichiarato: «Siamo un Paese moderno e aperto e non voglio che ci fossilizziamo sullo stereotipo della donna islandese alta 1,73, bionda e con gli occhi azzurri. Perciò abbiamo rivisto i regolamenti e la gara è aperta a tutti».

Un’apertura importante che nel Paese, in particolare tra chi pensa che i concorsi di bellezza servano solo a di mercificare il corpo femminile, è stata letteralmente presa alla lettera. Risultato? Gli organizzatori sono stati subissati da tantissime, secondo il Wall Street Journal 1.300 (gli Islandesi sono in tutto 320mila), schede di adesione dai profili più disparati. Tra le presunte miss anche pensionate di 80 anni, donne pastore della Chiesa locale e persino uomini.

Per scongiurare l’elezione di una miss troppo poco miss gli organizzatori sono stati quindi costretti a fare un passo indietro reintroducendo dei vincoli alle iscrizioni. Miss Islanda dovrà avere un età compresa tra i 18 e i 24 anni, essere nubile e non avere figli. Chissà se sarà anche una convinta femminista…

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