Londra, stretta sugli immigrati: senza lavoro, fuori anche gli europei

Ad avanzare la proposta è il ministro degli interni Theresa May che giudica insostenibile il tasso di immigrazione. Il 14 settembre vertice Ue

Senza un lavoro non sarà possibile dimorare a Londra. In un’intervista al Sunday Times, il ministro inglese dell’Interno Theresa May ha avanzato la proposta di rivedere la libera circolazione nell’Ue, rimandando a casa tutti coloro che sono disoccupati. Europei compresi. A sostegno della sua proposta ci sarebbe un dato – a detta del ministro – schiacciante: dal 2010 l’immigrazione a Londra è più che raddoppiata, diventando di fatto insostenibile.

«Ridurre l’immigrazione al netto dall’Ue non significa un mancato rispetto del principio di libera circolazione», precisa May nel corso dell’intervista. «Quando è stato inizialmente sancita, libera circolazione significava libertà di spostarsi per lavorare, non libertà di attraversare le frontiere per cercare un lavoro o usufruire delle politiche previdenziali». Sarebbe un danno anche per i tanti giovani italiani in cerca di fortuna a Londra, secondi solo ai polacchi per numero di arrivi nell’ultimo anno.

L’attuale tasso di immigrazione starebbe inoltre mettendo troppa pressione sui trasporti e i servizi pubblici, come scuole e ospedali, finendo per danneggiare Londra: «E’ per questo che la volontà del governo di rinegoziare la relazione della Gran Bretagna con l’Ue è così importante». Nel frattempo è stata fissata per il 14 settembre, a Bruxelles, la riunione ministeriale d’emergenza dell’Unione europea sull’immigrazione, richiesta dai ministri di Francia, Uk, Germania

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