Decine di clienti italiani, più o meno noti. Sono i nuovi nomi dei correntisti italiani emersi dalla lista Falciani, dal nome del consulente informatico Hervé Falciani che nel 2008 consegnò i file della banca svizzera Hsbc per metterli a disposizione delle autorità fiscali di mezza Europa. A distanza di una settimana l’Espresso ha pubblicato nuovi frutto dell’analisi dei documenti messi a disposizione dall’International Consortium of Investigative Journalist (Icij), con cui il settimanale italiano collabora. Riguardo ai conti evidenziati dalla lista Falciani, la maggior parte dei manager e imprenditori citati è perfettamente in regola: c’è chi ha sempre dichiarato i depositi al fisco italiano e chi ha usufruito dei precedenti scudi fiscali per mettersi in regola.
Trasferire denaro in una banca svizzera non è di per sé un reato, se le disponibilità all’esterovengono segnalate nella dichiarazione dei redditi
I NOMI ITALIANI DELLA LISTA FALCIANI/2Il manager Giancarlo Boschetti (ex a.d. di Fiat e Iveco, ha aderito allo scudo fiscale nel 2010); lo stilista Renato Balestra (preferisce non rilascia dichiarazioni sull’argomento); Carla Ranalli e i figli Andrea, Francesca e Raffaella Leone, eredi del regista Sergio Leone (il conto segnalato fa parte della sua eredità); il costruttore Massimo Pessina (conto chiuso nel 2003, non risponde); la gallerista Carla Sozzani; il direttore finanziario di Acea Franco Balsamo (ha usufruito dello scudo fiscale); Pierluigi Crudele, fondatore della meteora della Borsa Finmatica; Maria Concetta Patti la cui avventura imprenditoriale con la Valtur, fondata dal padre, è arrivata al capolinea dell’amministrazione straordinaria (il conto è stato azzerato nel 2007); l’imprenditore Guido Modiano (ha utilizzato lo scudo sia nel 2002 che nel 2009, “da allora non ho più conti esteri”); Antonello, Elisabetta e Alessandra Manuli dell’omonima holding di famiglia (le posizioni “risultano in regola con gli obblighi dichiarativi previsti dalla legge”); il broker Giovanni Curioni (“la mia posizione è stata regolarizzata); Michele Ratti, principali azionista dei supermercati Bennet (non c’è stata evasione, “soldi dichiarati nei bilanci: appartengono alla nostra finanziaria lussemburghese”); l’imprenditore Giuseppe Vecchione (conti azzerato nel 2007, ha utilizzato lo scudo fiscale); l’ex dirigente di Unicredit e della Bank of America in Italia, Alessandro Gumier. Tra i conti compare anche quello della famiglia Agrati, titolare dell’omonima azienda produttrice di bulloni; il conto, scrive l’Espresso, è “associato all’amministratore delegato Cesare Annibale Agrati, nella lista compaiono altri depositi intestati ad Agrati international con base nel paradiso offshore di Madeira, l’isola dell’Atlantico a sovranità portoghese”. I portavoce non hanno risposto alle richieste del settimanale italiano. Lo stesso fiduciario della Agrati International, Roberto Carlos Abreu de Castro, si occupava anche di un’altra finanziaria, la Almeco Marketing e servicos. “Quest’ultima risulta controllata dalla Almeco di San Giuliano Milanese. L’a.d. della Almeco, Onorato Fiorentini, che compare nell’elenco della Hsbc svizzera, ha affermato che dalla verifica del 2011 delle autorità non sono emerse irregolarità.
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