L’anti-centro storico

Milano, oltre la Città della Moda

La nebbia avvolge ancora il futuro di quella che avrebbe dovuto essere la Città della Moda di Milano. Dopo il gran rifiuto degli stilisti, che hanno preferito mantenere le loro sedi diffuse sul territorio, l’area di Porta Nuova conta sulla linea 5 della metropolitana (Garibaldi-Bignami, di cui è stata inaugurata a novembre la prima galleria) per il proprio futuro. Che è quello di un quartiere che offra spazi di incontro, di cultura e di divertimento intorno a un centro direzionale all’avanguardia. «Un’oasi nella città», come ha detto l’architetto Cesar Pelli, responsabile della zona Garibaldi e come si vede nel rendering pubblicato in queste pagine. L’assessore comunale allo Sviluppo dei territorio Carlo Masseroli afferma di non rimpiangere l’idea di un quartiere degli stilisti: «L’ipotesi di una Città della Moda ha dato la spinta culturale iniziale e ha permesso che vedesse la luce il centro direzionale più importante di Milano» e promette entro pochi mesi di renderne noto l’assetto definitivo, ancora in discussione. Si tratta di un’area di 290 mila metri quadrati tra Garibaldi, Isola e Varesine dei quali il 50% è destinato a piazze, spazi verdi e aree pedonali. Ospiterà edifici pubblici come la nuova sede della Regione Lombardia e del Comune, ma anche uffici, residenze, musei, università, centri culturali, negozi e ristoranti. Il tutto (si spera) entro il 2013.

I NUMERI DEL PROGETTO

1,2 miliardi di euro: appalti tra il 2009 e il 2010

86% circa: quota dei diritti edificatori privati di Hines

340mila mq: superficie lorda di pavimentazione

57mila mq: uffici

11mila mq: commerciali

400: appartamenti

5 centri commerciali: tra i quali Modam, polo di formazione dedicato alla creatività e l’incubatore per l’arte

10mila: lavoratori all’opera in tutta l’area

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