La Nasa prende il “taxi dei sogni”

Dopo il pensionamento della flotta Shuttle, l’Agenzia Spaziale Usa si affiderà a società civili per portare gli astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale. Il primo a essere testato sarà il progetto Dream Chaser, sviluppato dalla SNC

La flotta Shuttle è stata ritirata da pochi mesi e per la Nasa il problema di portare i suoi astronauti sulla ISS, di cui è stata il principale finanziatore, diventa sempre più urgente. La soluzione temporanea – affidarsi alla navetta russa Soyuz a 50 milioni di dollari per passeggero – oltre che costosa, è sicuramente sminuente per gli americani che, quindi, stanno co-finanziando e collaborando con diversi progetti commerciali di navicelli sub ed extra orbitali.

Il più noto è quello della Virgin Galactic, che ha già fatto registrare 400 prenotazioni per viaggi da 200.000 dollari a persona e ha recentemente accolto l’ex Space Shuttle program manager Mike Moses alla guida delle operazioni spaziali, ma il più probabile candidato a sostituire lo Space Shuttle sarà il progetto Dream Chaser (Acchiappa Sogni) della Sierra Nevada Company (SNC), che, infatti, ha appena ricevuto un ulteriore fondo di 25,6 dollari da aggiungere la precedente contratto da 80 milioni di dollari stipulato con la Nasa.

Dream Chaser è una navicella in grado di trasportare fino a 7 astronauti (o cargo), simile nell’aspetto a un mini-space Shuttle, che sfrutta alcune delle più recenti tecnologie della Nasa per garantire viaggi in orbita bassa (tra i 160 e i 2000 km dalla superficie terrestre) a costi ridotti, con rientro sulla terra planato per minimizzare gli effetti gravitazionali. Dopo questa nuova iniezione di capitale, SNC si appresta a lanciare, entro l’estate 2012, il primo test, senza umani a bordo, sfruttando il veicolo WhiteKnightTwo della Virgin Galactic per il trasporto suborbitale. Il test, che potrebbe decollare dalla Edwards Air Force Base del Deserto del Mojave in California oppure dal White Sands Missile Range in New Mexico, aprirà la strada per offrire voli commerciali alla Nasa entro il 2016.

© Riproduzione riservata