Imprese, così combattono il Coronavirus

Dallo smart working alla sospensione dei viaggi: il 90% ha adottato misure precauzionali

Come stanno reagendo le aziende per contrastare il Coronavirus e gestire al meglio le ripercussioni che la sua diffusione sta avendo nell’economia e nell’organizzazione del lavoro? È la domanda cui ha cercato di rispondere una survey di Aidp, l’associazione italiana dei direttori del personale. Ecco cosa emerge dal report:

  • Quasi il 90% del campione afferma che nella sua azienda sono state adottate delle misure per contrastare il Coronavirus, mentre un 7% afferma che non sono state adottate misure.

  • Rispetto alle misure messe in atto, il 68% dei rispondenti afferma che la propria azienda utilizza lo smart woking, seguito dal 50% che ha previsto una sospensione parziale dei viaggi di lavoro, il 48% mette in atto misure precauzionali rivolte ai dipendenti che presentano sintomatologie influenzali e sempre il 48% la sospensione totale delle attività di formazione in aula. Tra le percentuali più basse, il 2% dei rispondenti, afferma che la propria azienda ha attivato la sospensione totale di tutte le attività e la sospensione totale degli interventi tecnici (interventi a domicilio).

  • Rispetto alla domanda “Come hanno reagito i vostri dipendenti alle misure adottate?”, il 57% dei rispondenti ha risposto “positivamente” mentre il 10% “con preoccupazione”.

  • Rispetto alla durata temporale delle misure adottate, il 45% dei rispondenti afferma che ad oggi non sono ancora in grado di prendere una decisione in base alle informazioni a disposizione, il 17% fino al 2 marzo, e solo il 2% oltre il 15 marzo.

  • Rispetto alla domanda “Per la vostra attività produttiva avete contatti con persone provenienti dalla Cina o Paesi in cui il virus è fortemente diffuso (dipendenti e/o fornitori)?”, il 31% dei rispondenti ha contatti con persone provenienti dalla Cina o paesi in cui il virus è fortemente diffuso, mentre il 64% afferma di non avere contatti. Il 64% dei rispondenti afferma che le proprie attività produttive e/o di servizio sono collocate prevalentemente solo in alcune regioni italiane, mentre il 36% in tutta Italia.

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