Esselunga, nuova guerra tra Caprotti e figli

Finisce in Cassazione la lite familiare sulla titolarità di un pacchetto azionario della catena di supermercati. Contestato il giudizio di arbitrato che ha dato ragione al patron

Padri e figli si danno guerra anche negli affari: gli eredi di Bernardo Caprotti ricorrono in Cassazione contro il giudizio di arbitrato sulla proprietà di un pacchetto azionario di Esselunga. Violetta e Giuseppe, dopo la vittoria in appello del padre, hanno depositato un ricorso per contestare alcuni difetti del lodo non rilevati dalla Corte d’Appello di Milano, come riporta l’agenzia Ansa citando fonti giudiziarie.

Nel frattempo si attende il verdetto della causa civile intentata da Violetta e Giuseppe e depositata al tribunale civile. Anche in questa battaglia legale il “pomo” della discordia è il possesso delle azioni che Bernardo Caprotti aveva ripreso dai figli nel 2011. Forse anche questo procedimento potrebbe svilupparsi in un ricorso in appello e in uno in Cassazione.

La querelle dinastica di Esselunga è una vicenda tormentata: più volte la società di grande distribuzione organizzata è stata indicata come oggetto di possibili acquisizione da parte di operatori del settore. Il giudizio di arbitrato e la causa civile complicano un’eventuale vendita dell’attività.

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