Ecommerce: Italia in crescita, ma resta tra gli ultimi in Europa

Tra i freni allo sviluppo dello shopping online ci sarebbero infrastrutture inadeguate, scarsa propensione verso le novità tecnologiche e persino la tutela dell'ambiente

È un dato di fatto, la pandemia e il conseguente lockdown hanno spinto molti italiani verso l’e-commerce e nel 2021 gli abitanti della penisola che fanno acquisti online (ossia chi ha fatto almeno un acquisto negli ultimi tre mesi) è cresciuta, raggiungendo quota 40%, contro il 31% del 2020, pari a un valore di quasi 40 miliardi di euro. Eppure non basta, visto che l’Italia secondo i dati diffusi dalla Commisione Europea si piazza così 27esima su 36 nazioni (escluse Regno Unito e Kosovo di cui non si hanno dati recenti). Nei Paesi dell’area euro, infatti, la percentuale media è del 60%, con Paesi come Germania e Francia che raggiungono ben il 69% e 66%. Anche la Spagna è parecchio avanti a noi con il suo 55% e la Grecia tocca il 47%. Per non parlare dei Paesi scandinavi, che sembrano giocare porprio in un’altro campionato con il loro 80% circa.

Non è una questione di età

Solito problema dell’età media della popolazione italiana? Niente affatto. Se è vero, infatti, che tra i giovani (16-24 anni) la percentuale di chi ha fatto shopping online sale al 51%, al contempo questa percentuale ci fa scendere in classifica dal 27esimo al 29esimo posto. Nella Penisola la categoria più avvezza all’e-commerce sembra essere quella in età tra i 25 e i 34 anni, tra i quali gli e-shopper raggiungono il 57%. Anche in questo caso i loro coetanei europei superano di gran lunga questa percentuale, raggiungendo il 75%.

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