Cuba e Stati Uniti, riproviamoci. In attesa della fine dello storico embargo che per oltre 50 anni ha impedito il libero commercio da e verso l’isola caraibica, arriva oggi un nuovo segno del disgelo tra due paesi che fino a pochi mesi fa erano rimasti i soli a combattere una guerra fredda terminata da parecchio tempo. Questa notte, infatti, è decollato dall’Aeroporto Internazionale José Martí de L’Avana il primo volo diretto a New York, grazie alla compagnia americana Cuban Travel Services (Cts), che d’ora in avanti garantirà un collegamento a settimana fra le due città. IL PRECEDENTE. Sembra una cosa da poco, un volo a settimana, ma in realtà era dal 1999 che l’Avana e New York City non entravano in contatto; all’epoca alla Casa Bianca c’era un altro Democratico, Bill Clinton, e la decisione sembrava – come oggi – essere un antipasto del disgelo totale dei rapporti tra i due paesi, tesi sin dalla fine degli anni 50’, quando la Rivoluzione Socialista di Fidel Castro rovesciò il governo fantoccio del dittatore Fulgencio Batista togliendo agli Stati Uniti dell’allora presidente Nixon il controllo sull’isola. Tuttavia, quel collegamento saltò in via definitiva durante l’amministrazione di George W. Bush, grazie a un nuovo e brusco irrigidimento delle relazioni.
I BIGLIETTI SONO CARI. Oggi, comunque, ci si riprova: i prezzi non sono certo concorrenziali, ma dal momento che la Cts opera praticamente in regime di monopolio, non ci si deve stupire se un posto sul Boeing 737 costa 849 dollari in classe economy e 1334 dollari in executive, andata e ritorno. La tratta si aggiunge al volo “celebrativo” avvenuto lo scorso sabato, che ha collegato New Orleans alla capitale cubana, con a bordo 80 membri della società civile, imprenditori e avvocati, i quali hanno poi preso parte alla conferenza Cuba oggi in cui si è discusso delle potenzialità dell’isola in diverse aree. Potenzialità che, se il disgelo continua, non mancheranno che venire fuori.
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