Il caso Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza è stato epico, con oltre 200 mila azionisti che hanno visto i loro risparmi “andare in fumo”, ma non è stato certo l’unico. Negli ultimi anni, almeno dieci banche italiane hanno vissuto uno stato di crisi profonda, che ha provocato ingenti perdite a carico di azionisti e obbligazionisti, ha costretto lo Stato a esborsare grandi quantitativi di soldi pubblici e ha causato il licenziamento di decine di persone. Nonostante ciò, le multe per gli attori coinvolti sono state contenute. A rivelarlo è uno studio del sindacato First Cisl, secondo cui le perdite complessive dovute alle difficoltà delle banche sono state di 28 miliardi, mentre le sanzioni comminate a dirigenti e istituti di credito sono state pari solamente a 67 milioni di euro.
Ma oltre al danno c’è anche la beffa. Non solo le banche “incriminate” hanno dovuto pagare poche sanzioni, ma i vertici hanno addirittura ricevuto bonus per 113 milioni di euro. Ecco perché il segretario di First, Giulio Romani, afferma che “serve una legge che punisca chi procura i disastri bancari mentre nei Cda deve sedere un garante pubblico indicato dalla Banca d’Italia di concerto con il Mef e una rappresentanza minima dei dipendenti negli organi di controllo”.
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