“Il Covid-19 non fermi di nuovo le fiere”. L’appello di Aefi

Il presidente dell’Associazione esposizioni e fiere italiane, Maurizio Danese, interviene sulle voci relative alle ulteriori restrizioni che potrebbero essere imposte con il prossimo Dpcm

“Non possiamo fermare nuovamente le fiere; siamo preoccupati per le voci relative alle ulteriori restrizioni che il prossimo Dpcm potrebbe imporre sull’intero territorio nazionale per quanto riguarda la partecipazione agli eventi”, è questo l’appello lanciato da Maurizio Danese, presidente di Aefi-associazione esposizioni e fiere italiane, che sottolinea l’importanza del settore per l’economia del Paese. “Le fiere sono una fonte di business, sono fatte da professionisti e hanno protocolli molto rigidi in materia di salute e sicurezza, che vengono rispettati in tutte le fasi delle manifestazioni e degli allestimenti e tengono conto delle dimensioni di ciascun quartiere”. Secondo Danese, il prossimo decreto del governo “deve considerare le esigenze del settore già fortemente colpito dalla pandemia, tra i primi a essere bloccato” e l’ultimo a cui è stato concesso di ripartita. Un settore che è già in ginocchio da mesi di blocco totale: il Governo non può considerare le fiere alla stessa stregua delle sagre di Paese. Dal primo settembre i nostri associati hanno riaperto i quartieri e le 47 manifestazioni che si sono svolte – di cui 20 internazionali – sono state realizzate in totale sicurezza, oltre ad aver dato un’iniezione di fiducia al business delle imprese italiane espositrici. Teniamo sempre presente che l’espansione del virus a livello globale, potrebbe già penalizzare gli eventi fieristici sul fronte dell’incoming di operatori esteri. È quindi ancora più indispensabile che i nostri 40 associati possano avere delle certezze per affrontare i prossimi mesi”.

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