Censimento, dall’Istat i primi dati

Siamo 59,5 milioni di persone, tre volte la popolazione di 150 anni fa. Negli ultimi dieci anni triplicato il numero di stranieri residenti in Italia

59.464.644 persone, delle quali 28.750.942 maschi e 30.713.702 femmine, in media 52 donne ogni 100 abitanti. Sono questi i numeri che ci restituisce il 15esimo Censimento generale della popolazione e delle abitazioni dei quali l’Istat ci anticipa oggi i primi risultati (provvisori perché per quelli definitivi bisognerà attendere ancora oltre otto mesi). Dall’istantanea del Paese, scattata lo scorso 9 ottobre, tanti dati interessanti. Dal comune più popoloso, ovvero Roma con 2.612.068 residenti, a quello meno popoloso Pedesina, in provincia di Sondrio, con soli 30 residenti. Dal comune più densamente popolato: Portici, in provincia di Napoli (12.311,7 abitanti per chilometro quadrato) a quello che dal 2001 (anno del precedente Censimento) ha aumentato di più i suoi abitanti, ovvero Rognano, in provincia di Pavia, cresciuto addirittura del +220,1%. Dalla provincia pavese a quella cosentina, dove Paludi detiene il primato del più forte calo demografico nei dieci anni (-41,2%). Con i suoi 1.307,7 chilometri quadrati, Roma è anche il comune più esteso mentre il più piccolo in termini di superficie è Fiera di Primiero, in provincia di Trento, che ha appena 0,2 chilometri quadrati. Il 46% dei cittadini censiti vive al Nord, il 19% al Centro e il 35% al Sud e nelle Isole. Il 70% degli 8.092 comuni italiani ha una popolazione inferiore a 5 mila abitanti; in questi comuni dimora abitualmente il 17% della popolazione, mentre il 23% vive nei 45 comuni con più di 100 mila abitanti.

Popolazione in crescita Dal confronto del dato preliminare del 2011 con quello definitivo del 2001 si registra una crescita della popolazione pari a 2.468.900 persone. Anche le famiglie residenti sono aumentate, da 21.810.676 a 24.512.012, ma sono più piccole, con un numero medio di componenti che passa da 2,6 nel 2001 a 2,4 nel 2011. Nei 150 anni tra il primo Censimento italiano (1861) e il più recente (2011), la popolazione residente in Italia è quasi triplicata, passando da poco più di 22 milioni a circa 59,5 milioni di persone. I primi risultati del 15esimo Censimento segnalano un incremento di popolazione nel periodo intercensuario del 4,3%. La popolazione è cresciuta soprattutto al Centro-nord dove oltre il 70% dei comuni ha registrato un incremento demografico; all’opposto il numero dei residenti è sceso in oltre il 60% dei comuni localizzati nel Sud e nelle Isole.

Gli stranieri in Italia La popolazione straniera abitualmente dimorante in Italia è quasi triplicata, passando da 1.334.889 persone censite nel 2001 (dato definitivo) a 3.769.518 nel 2011 (dato provvisorio). Un incremento proporzionale si rileva anche nell’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione, che sale dal 2,34% al 6,34%. La situazione italiana si avvicina così sempre di più a quella dei paesi con una più lunga tradizione immigratoria. Il forte aumento di cittadini stranieri contribuisce in maniera determinante all’incremento della popolazione totale nel decennio tra gli ultimi due censimenti, confermando la tendenziale staticità demografica della popolazione di cittadinanza italiana.

Il censimento degli edifici Dai primi risultati, in Italia si contano 14.176.371 edifici – l’11% in più rispetto al 2001 – e 28.863.604 abitazioni, di cui 23.998.381 occupate da persone residenti. Sono 1.571.611 le abitazioni in più rispetto al censimento del 2001, con un incremento del 5,8%. Nel 2011 c’è stato un aumento vertiginoso del numero delle famiglie che dichiarano di abitare in baracche, roulotte, tende o abitazioni simili: sono 71.101, a fronte delle 23.336 del 2001.

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