Berlusconi indagato con Minzolini e De Scalzi, abuso d’ufficio l’ipotesi di reato

La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il presidente del Consiglio e i direttori di Tg1 e Tg2. Sotto accusa la messa in onda, a campagna elettorale conclusa, di alcune interviste

Silvio Berlusconi, Augusto Minzolini e Mario De Scalzi sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Roma. Per tutti l’ipotesi di reato è abuso d’ufficio. Sotto accusa la messa in onda, avvenuta lo scorso 20 maggio, a campagna elettorale già conclusa, delle interviste al Premier. Come sottolineano dalla Procura, l’iscrizione del Presidente del Consiglio e dei direttori di Tg1 e Tg2 è un «atto dovuto», conseguenza inevitabile delle denuncia presentata dai Radicali, nelle persone di Emma Bonino e Marco Cappato. Per i Radicali «gli interventi di Berlusconi sono dei veri e propri spot elettorali, assolutamente vietati nell’imminenza del voto». Il fascicolo aperto dalla Procura non potrà in ogni caso andare all’esame del tribunale dei ministri in quanto Berlusconi ha fatto diffondere il messaggio non in veste di presidente del Consiglio ma come presidente del Pdl. I tre potrebbero essere presto iscritti nel registro degli indagati anche a Milano, in quanto un’analoga denuncia è stata fatta nel capoluogo lombardo contro i direttori di Tg4, Tg5 e StudioAperto che hanno mandato in onda gli stessi messaggi.

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