Arenaways verso il capolinea

Per i soci di Arena non esiste alternativa al fallimento. Giuseppe Arena non si arrende «cercherò nuovi soci»

Per Arenaways il capolinea sembra sempre più vicino. La prima compagnia ferroviaria privata sorta in Italia, quella che nelle intenzioni avrebbe dovuto porre fine al monopolio delle Fs, si avvia invece spedita al fallimento. Il consiglio di amministrazione della società ha deciso, nonostante il parere contrario del fondatore e amministratore delegato dell’azienda, Giuseppe Arena, di chiudere un’avventura che non riesce proprio a decollare. Colpa, denuncia il presidente della società e socio, Claudio Sguazzini, della «muraglia di ostacoli» che la compagnia ha dovuto affrontare: «dal divieto di fermate intermedie tra Torino e Milano, al silenzio della Regione Piemonte fino all’ostruzionismo di Fs». Uno stato di cose che rende i 10 milioni di euro di investimento difficilmente recuperabili, meglio quindi il fallimento. Una posizione questa del cda che Giuseppe Arena non vuole proprio accettare.«È un paradosso chiedere il fallimento di una società che ha soldi in cassa, ha pagato sempre tutti gli stipendi ed è titolare di licenze e accordi internazionali per proseguire e sviluppare l’attività». Per questo Arena sta cercando nuovi soci disposti a formare una cordata che possa sostenerlo nel proseguo delle attività. Arenaè infatti pronto a chiedere, nel caso di nomina di un curatore fallimentare, la concessione dell’esercizio provvisorio.

L’avventura Arenaways è partita lo scorso 15 novembre con la tratta Milano-Torino (attualmente sospesa), alla quale poi si è aggiunta la Torino-Livorno.

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